Cancelliamo le intitolazioni a Vittorio Emanuele III dai luoghi simbolo di Reggio Calabria

  • re vittorio emanuele terzo reggio calabria
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
/
StrettoWeb

di Kirieleyson – Emanuele Filiberto di Savoia ha sentito il dovere di inviare una lettera di scuse alla Comunità Ebraica per l’avallo dato, da parte di suo bisnonno Vittorio Emanuele III, quando era re d’Italia, alle leggi razziali fasciste.

Una lettera di scuse non può certo minimamente alleviare le sofferenze che gli Ebrei ebbero a patire a causa di quel vergognoso periodo della nostra storia.

Tuttavia mi pare comunque apprezzabile il gesto di Emanuele Filiberto, unico tra i Savoia che si sia sentito in dovere di spendere due parole sull’argomento.

La prima città che ebbe modo di acclamare Vittorio Emanuele terzo quale re per la prima volta, fu proprio Reggio Calabria, dove lo stesso sbarcò dalla sua nave in crociera, a causa della notizia della morte di Umberto I. Era il 1900.

Successivamente, la cittadinanza volle, in ricordo di quell’episodio, erigere sul Lungomare il Cippo e intitolare allo stesso la Via Marina Alta, che si chiama appunto Corso Vittorio Emanuele III.

Sotto il suo regno, durato fino al 1946, l’Italia conobbe la sua massima estensione, grazie alla vittoria nella Prima Guerra mondiale.

Tuttavia il monarca è ancora più noto per altre tre circostanze:

  1. Fu lui che, nel 1922, diede l’incarico a Mussolini, dopo non aver fatto nulla per far contrastare la marcia su Roma, suggellando di fatto la nascita del regime fascista.
  2. Fu lui che nel, 1938, firmò le leggi razziali volute dal Regime.
  3. Fu lui che, l’8 Settembre del 1943, fuggì ignominiosamente dalla Capitale, abbandonandola a sé stessa, dopo che fu firmato l’armistizio con gli alleati.

Se per la prima circostanza potrebbe esserci l’attenuante che non era prevedibile cosa poi sarebbe successo, per la seconda e per la terza non è possibile trovare né attenuanti, né giustificazioni.

Torino, patria dei Savoia e dove una strada e l’altra pure, sono intitolate a personaggi della Real Casa, non esiste né una via, né una piazza intitolate a Vittorio Emanuele III.

Reggio Calabria ne ha ben due, il Cippo e la via Marina Alta.

Mi domando: non sarebbe il caso cancellare da quei luoghi quel nome, che appartiene a qualcuno di cui nessuno, probabilmente nemmeno i suoi discendenti, ha desiderio  di conservarne la memoria?

Luoghi simbolo di Reggio Calabria intitolati a Vittorio Emanuele III: il dibattito continua

Condividi