Sicilia, la protesta dei ristoratori contro la zona rossa. La solita tiritera di Musumeci: “sacrifici oggi per aprire in primavera”

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“La sospensione delle scadenze e dei contributi è materia nazionale. Noi, come Regione, siamo con le mani legate”: lo affermato il Presidente della Regione Siciliana, assicurando ai ristoratori gli aiuti necessari per resistere alla crisi

Va ormai avanti da giorni la protesta dei ristoratori di Palazzolo Acreide. Il Presidente Nello Musumeci ha raggiunto la cittadina siciliana per incontrare la gente che hanno pacificamente occupato l’aula consiliare, reclamando attenzione per una categoria che dallo scorso marzo è costretta a subire pesanti limitazioni. E’ stato presentato al governatore siciliano un documento con le loro richieste, che sarà valutato dalla Giunta regionale per iniziare un programma di aiuti per il settore. “La sospensione delle scadenze e dei contributi è materia nazionale. Noi, come Regione, siamo con le mani legate. Roma ha adottato alcuni provvedimenti per prorogare le scadenze senza alcuna obbligazione. Però è giusto fare di più e meglio. Per mettere in campo soldi, devo togliere risorse dalla destinazione vincolante che ha dato il governo precedente, con la sua programmazione pluriennale. E poi destinarli al sostegno delle categorie economiche. E’ un lavoro difficile: quando hai vincolato una risorsa per un obiettivo, hai costituito un vincolo giuridicamente rilevante. Non puoi convertirlo. Discorso diverso per lo Stato che riceve dall’Unione Europea miliardi di euro e li può destinare direttamente al sostegno delle imprese colpite dal Covid. Noi – continua Musumeci – abbiamo messo da parte centinaia di milioni. Alcune risorse le abbiamo già distribuite. Altre per colpa della burocrazia stentano ad arrivare. A marzo ho stanziato 100milioni per le famiglie ma ne sono stati utilizzati solo 30, perché i sindaci non li hanno richiesti. Serve rendiconto e non l’hanno ancora presentato…”.

Devo difendere la vita della mia gente, quelle messe in atto non sono misure estreme. Solo chi non è mai stato in un reparto di Rianimazione non può capire cosa significa dichiarare la Sicilia zona rossa. Chi ha avuto il Covid a una certa età non ne esce facilmente, e siccome il virus cammina con noi, bisogna ridurre la mobilità e il contatto”. Ha risposto così poi presidente della Regione siciliana ai ristoratori presenti al grido “siamo a terra”. “A un imprenditore – continua il governatore – possiamo chiedere di chiudere per proteggere il diritto alla vita, ma dobbiamo dare ristori in modo da non farlo disperare. E in questo solo il Governo nazionale può darci una mano. Come già annunciato si potrebbe andare il fine settimana in zona arancione che per i ristoratori non cambia nulla, ma l’obiettivo è la zona gialla. Se tutti lavoriamo con intento di pagare e soffrire qualche settimana adesso per riaprire prima ad aprile ne vale la pena”, ha concluso Musumeci.

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