Quirinale, caos nel centro/sinistra: “controllo militare” del Pd in aula per “beccare” i franchi tiratori

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Quirinale, caos nel centro/sinistra: “controllo militare” del Pd in aula per “beccare” i franchi tiratori ma Mattarella arriva a 166 voti

Domani sarà la giornata decisiva per eleggere il presidente della Repubblica? Forse sì, forse no. Oggi è la quarta giornata di transizione con nomi su nomi, trattative, veti e riunioni e serpeggia un leggero nervosismo sia nel Centro/Destra che nel Centro/Sinistra. Con l’abbassamento del quorum a 505 i partiti passano alle contromosse. Ed è caccia al franco tiratore, con tanto di vedette parlamentari: deputati appostati in cima all’emiciclo, per calcolare quanto tempo ci mettono i colleghi a votare. In questo modo il passaggio nella cabina deve essere immediato. Prendi la scheda, entri in cabina, ed esci. Se invece scrivi il nome per forza di cose in cabina devi starci di più.  Nonostante il “controllo militare” ben 166 grandi elettori hanno passato più tempo del dovuto in cabina, per scrivere il nome del presidente Mattarella. E se non ci fossero state i “controllori”, i voti l’attuale inquilino del Quirinale in carica sarebbero stati sicuramente di più. “Ci controllano dall’alto ma non ce ne frega”, ha spiegato alla Dire un deputato M5S. “In questa votazione, voteremo scheda bianca”, recitava il infatti documento siglato da Pd-M5s e Leu al termine del vertice (nella foto in basso) ma i grillini hanno rettificato: “l’indicazione dei vertici è scheda bianca ma lasciando anche la libertà di coscienza”.

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