Reggina, Belardi: “Nel club c’era una zavorra che creava solo confusione e dilettantismo, per fortuna ora è stata eliminata”

StrettoWeb

Le parole di Emanuele Belardi a Reggina Tv: l’ex portiere amaranto si toglie qualche sassolino dalla scarpa in merito alla sua ultima esperienza a Reggio

Una vita alla Reggina. E’ partito ragazzino e ha vissuto tutte le fase, ascendenti e discendenti, del club guidato da Lillo Foti. Settore giovanile, Serie B, Serie A e poi anche l’inferno finale della Serie C. Emanuele Belardi, insieme ad Aronica e Cirillo, è stato – per l’ennesima volta – protagonista di quell’eroica salvezza terminata con la doppia vittoria nel derby dello Stretto. Ha fatto parte, in ultimo – ma da responsabile del settore giovanile – della Reggina guidata dalla nuova proprietà targata Praticò. Una parentesi non lunghissima e felicissima, come lui stesso spiega ai microfoni di Reggina Tv.

“Il mio percorso alla Reggina è lunghissimo. Tra settore giovanile, A, B, C responsabile del settore giovanile. L’ultima esperienza è quella che mi ha lasciato un po’ più di amarezza. Nonostante le difficoltà si stava cercando di portare avanti un progetto sulle giovanili, tra l’altro zoccolo duro di questo club, ma poi non è stato più possibile andare avanti perché c’è stata una zavorra che finalmente è stata eliminata e che operava alle spalle creando soltanto confusione e dilettantismo, anche perché è sempre stato abituato a lavorare nei dilettanti. Per fortuna ora non fa più parte del club”.

Poi una battuta anche sull’attuale società e sul presidente Gallo: “Per Gallo parlano i fatti. Ha investito tanto, ha vinto la C in maniera evidente e strameritata. Forse si è stati un po’ ‘faciloni’ ad annunciare un campionato di vertice quest’anno, ma lo capisco. Magari qualcuno gli poteva far capire che la B non è semplice e non sempre i forti vincono. Ma chi investe così tanto in una città difficile e martoriata va solo elogiato, e non lo dice una persona che ha chissà quali interessi. Io credo che oggi sia molto facile criticare soprattutto sui social, ma la realtà poi è un’altra ed è evidente”.

Condividi