25 novembre 1970: quel Reggina-Catanzaro a Firenze che si mischiò con la politica. E 50 anni dopo…

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    Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
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Oggi, 25 novembre 2020, come 50 anni fa, 25 novembre 1970: si giocò Reggina-Catanzaro insolitamente a Firenze, i motivi sono ben noti

Oggi è 25 novembre 2020. La Calabria, in questo momento, vive un periodo storico di certo non tra i più felici, nel bel mezzo di una pandemia e con uno Stato assente e in grado di mettere a segno un errore dietro l’altro nella gestione della sanità della Regione. Oggi non solo è 25 novembre, ma è anche mercoledì. Come 50 anni fa. Esattamente mercoledì 25 novembre 1970, il giorno di Reggina-Catanzaro, partita del campionato di Serie C giocata insolitamente a Firenze. I motivi, leggendo quella data, sono ben noti: i moti di Reggio che hanno messo a soqquadro una Regione ripercuotendosi anche sul calcio e sulla rivalità tra le due province. Quella gara si giocò a Firenze proprio perché Reggio Calabria non aveva la possibilità di ospitarla, per via di una devastazione frutto delle sanguinose proteste legate alla scelta del capoluogo.

Lì, in quell’occasione, calcio e politica si mischiarono. Per fortuna, pur essendo 50 anni dopo sempre mercoledì 25 novembre, questa volta calcio e politica stanno ben distanti. E menomale. Purtroppo, però, la situazione regionale – quasi come uno strano scherzo del destino – si ritrova ad essere molto simile nonostante sia passata una vita. Di nuovo uno Stato assente, di nuovo una Regione in rivolta (ma in questo caso unita) e di nuovo una città, quella di Reggio, abbandonata e “debole” sotto tanti punti di vista. Ad analizzare la situazione attuale, fa un certo effetto leggere le testimonianze e i fatti di allora, ancor più nello specifico di quel Reggina-Catanzaro a Firenze. Ovviamente, ad oggi, nulla in confronto a ciò che fu allora in quanto a proteste, disordini e durata degli stessi.

A descriverne bene i dettagli è “Il Foglio“, che dedica un articolo a quella giornata di 50 anni fa. “Quel derby a Firenze tra Reggina e Catanzaro mentre a Reggio Calabria ‘giocava’ la guerra civile”, è il titolo del pezzo a firma Furio Zara. “Cinquant’anni fa – 25 novembre 1970 – in campo neutro a Firenze si giocò un derby-tregua tra Reggina e Catanzaro, a quasi mille chilometri di distanza da una guerra civile che la nostra storiografia spesso dimentica, relegandola a folklore. A Reggio Calabria dall’inizio di luglio di quel 1970 si sparava per strada, la città era sotto scacco: sassaiole, scontri con le forze dell’ordine, rivolte popolari – si legge ancora – Premiata Catanzaro, bocciata Reggio Calabria. E guerra fu”. E’ il riferimento all’inizio della guerra vera e propria.

“Il derby tregua si giocò di mercoledì. La partita – valida per la 6ª giornata del campionato di Serie B – si sarebbe dovuta disputare un mese prima, il 25 ottobre, ma motivi di ordine pubblico imposero il rinvio. Per un mese si cercò una sede adatta, e fu un problema. Si pensò inizialmente a Napoli, ma al San Paolo stavano rifacendo il manto erboso; a Bari e Foggia non c’era garanzia per un sufficiente servizio di polizia, si decise allora per Roma, ma l’Olimpico era inutilizzabile per via di uno sciopero dei dipendenti del CONI, così il questore Santillo dirottò il derby su Firenze. Furono novanta minuti poco emozionanti, l’agonismo divenne presto il rifugio dei mediocri. Il gol decisivo lo segnò di testa Alberto Sironi“.

“Non ci furono incidenti. Tutto filò liscio – in riferimento al post gara – Da Reggio salirono a Firenze circa duemila tifosi, poco più di cinquecento erano quelli che tifavano Catanzaro. Non appena a Reggio arrivò via radio la notizia della vittoria, migliaia di persone si riversarono festanti per le strade della città. Sotto la sede del Municipio venne appeso un lenzuolo che recitava: “Reggio batte Catanzaro: è solo l’inizio“. Rientrati in città, i giocatori della Reggina vennero accolti da una folla festante e fatti salire su alcune carrozze, per poi sfilare lungo Corso Garibaldi, l’arteria principale di Reggio”.

“In realtà già in quel novembre la situazione – si legge ancora – dopo mesi di disordini, si era normalizzata. Il 16 febbraio del 1971 – a otto mesi dall’inizio dei moti, nella più lunga rivolta urbana della nostra Repubblica – venne trovato un compromesso all’italiana. Catanzaro rimaneva capoluogo, Reggio Calabria divenne sede del Consiglio regionale. Il bilancio complessivo della guerriglia fu di sei morti, cinquantaquattro feriti, migliaia di arresti, una strage misteriosa – la strage di Gioia Tauro – sul Treno del Sole: morirono cinque anarchici”.

In alto, per un piccolo ripasso della storia, tantissime immagini di quella rivolta.


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