Messina, il consigliere Sorbello propone geolocalizzazione per i consiglieri comunali: “Certe affermazioni servono solo a trovare qualche spazio sui media”

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Messina. Il Segretario Generale della Cisl Antonio Alibrandi risponde al consigliere comunale Sorbello sulla proposta di geolocalizzare i dipendenti comunali in smart working

“Le dichiarazioni del consigliere Sorbello lasciano allibiti”. Così il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, rispondendo alle affermazioni del consigliere comunale Salvatore Sorbello sulla geolocalizzazione dei dipendenti comunali in smart working.

Lo smartworking è uno strumento serio che consente ai dipendenti di lavorare da qualunque posto – afferma Alibrandi –. Non servono braccialetti elettronici ma occorre regolarizzare il lavoro agile con accordi che stabiliscano la quantità e la qualità delle attività svolte. È un lavoro serio soprattutto in un momento delicato che potrebbe vederci davanti ad un nuovo blocco delle attività. Ci sono le sedi opportune, se n’è parlato in VIII commissione, serve un tavolo di confronto, perché è necessario regolamentare lo svolgimento dello smart working prevedendo gli strumenti necessari e mettendo i dipendenti di tutte le amministrazioni in condizione di operare in serenità per garantire quantità e qualità dei servizi alla comunità. Certe affermazioni servono solo a distogliere l’attenzione dai problemi seri e trovare qualche spazio sui media. Ci sono le sedi opportune come i tavoli di confronto e di trattativa per discuterne, non giornali o social. E – aggiunge Alibrandi – si smetta, una volta per tutte, di attaccare i dipendenti comunali. Se, poi, c’è qualcuno ‘distratto’ nell’attività lavorativa si utilizzi quanto previsto dai contratti per tutte le valutazioni del caso‘.

Il segretario generale della Cisl Messina, quindi, chiede al sindaco di aprire un tavolo ufficiale. ‘Per evitare qualsiasi strumentalizzazioe – sostiene Alibrandi – lo smartworking può rappresentare una svolta per il futuro delle Amministrazioni. Bisogna organizzarlo, monitorarlo e controllarlo in termini di produttività, non come stato di polizia. È importante, piuttosto, che chi lo deve governare abbia le capacità e competenze per farlo. Quindi si faccia meno polemica e si affronti il problema seriamente’.

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