Il termovalorizzatore è la soluzione “green” dell’Europa per superare l’emergenza rifiuti: Lahti e Copenhagen i “modelli” per Reggio Calabria

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La cittadina finlandese è riuscita ad aggiudicarsi il premio “Capitale verde europea”: con il suo efficiente sistema di gestione dei rifiuti, che porta la quota di spazzatura riciclata dal 25% del 1999 al 99% di oggi, potrebbe essere un esempio per Reggio Calabria

Il rispetto dell’ambiente, l’energia verde, la mobilità elettrica sono diventate negli ultimi anni tra le grandi priorità del Green Deal europeo. Tanti iniziative, norme e campagne di sensibilizzazione sono state create al fine di rendere i comportamenti dei cittadini più responsabili e, soprattutto, sostenibili. Un tema d’attualità per l’Unione Europea, una sfida ambientale che ogni territorio, nel proprio piccolo, deve preoccuparsi di affrontare. E le partite da giocare in questa prospettiva sono davvero tante: la qualità dell’aria e dell’acqua, la gestione dei rifiuti, la crescita del verde e l’eco-innovazione, solo per citare alcuni importanti parametri. Ecco il motivo per cui nel 2008 la Commissione europea ha ideato il premio “Capitale verde europea” con lo scopo di promuovere soluzioni innovative e dimostrare l’esistenza di città verdi e sostenibili che possano essere prese d’esempio. Stoccolma, Amburgo, Vitoria-Gasteiz, NantesCopenaghen, BristolLubiana, Essen, NimegaOsloLisbonaLahti è l’elenco delle città vincitrici in questi ultimi anni. E, oltre a ricevere il particolare premio, esiste una caratteristica che le accomuna: tutte queste splendide realtà europee possiedono all’interno delle proprie mura un termovalorizzatore.

Lahti ad esempio è riuscita a convincere la giuria soprattutto per l’efficiente sistema di gestione dei rifiuti, che porta la quota di spazzatura riciclata dal 25% del 1999 al 99% di oggi. È un grande onore per una città essere insignita del titolo europeo di Green Capital, un riconoscimento non proprio semplice da ottenere. Si tratta di un grande approccio nei confronti del tema perché riduce la produzione della spazzatura, incentiva il riciclaggio e riesce a riconvertire il tutto in energia. Quel che per i cittadini di Reggio Calabria è da sempre considerata una problematica, nel resto del Continente è invece considerata una fortuna. Il termovalorizzatore, infatti, riesce a convertire gli sprechi, dando una seconda vita ai rifiuti: questa è una tipologia di inceneritore in cui il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato per produrre vapore, a sua volta utilizzato per la produzione diretta di energia elettrica o come vettore di calore.

E’ un paradosso pensare che una struttura del genere nel mondo sia considerata un vantaggio, mentre nel territorio reggino rappresenti addirittura un qualcosa da evitare a tutti i costi. La città calabrese dello Stretto vive in una costante emergenza ambientale a causa di un sistema di gestione della spazzatura che non funziona, anche per la mancanza di un importante sito di conferimento. Eppure a Gioia Tauro un termovalorizzatore esiste, ma molto spesso è mandato in sofferenza a causa di alcuni problemi nello smaltimento degli scarti. E’ davvero un peccato che Reggio Calabria e la Regione non riescano a trovare un modo per rilanciare l’impianto e migliorarlo. Soltanto per fare un altro esempio, a Copenhagen esiste un inceneritore definito “amico della città”. Inaugurato, nel 2017, si presentava già come un termovalorizzatore avveniristico perché, oltre alla avanzatissima tecnologia che permetteva di ottimizzare le prestazioni energetiche e quelle ambientali, prometteva di diventare luogo di ritrovo per i cittadini danesi: luogo in cui fare sport, sciare o arrampicare. Nel giro di due anni la promessa è stata mantenuta, si è tenuta l’inaugurazione delle piste da sci e poco tempo fa anche quella delle pareti di arrampicata.

La pista artificiale da sci sul termovalorizzatore di Copenhagen, Amager Bakke – CopenHill

Forse potrebbe essere proprio l’esperienza concreta dell’Amager Bakke di Copenhagen a cambiare la percezione di tutti quando si sente parlare di termovalorizzatore. Fino a qualche anno fa, a sentir parlare dell’impianto si faceva subito riferimento all’inquinamento che questo produceva, ma da come si può notare con le nuove tecnologie innovative e un’architettura integrata, questo tipo di opere possono essere finalizzate all’ottenimento di energia dal recupero dei rifiuti. E’ per questo che oggi sono riconosciute come una delle migliori soluzioni in Europa in termini di efficienza energetica, capacità di trattamento dei rifiuti e attenzione per l’ambiente, ma anche in termini di resa visiva e accettazione della comunità. Un aspetto che Reggio e la Calabria devono assolutamente tenere in considerazione, perché il mondo va avanti e questa terra non può restare sempre indietro per pura presunzione ideologica o visione politica.

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