Quando Maradona cantò Maradona: testo e traduzione de “La Mano de Dios” [VIDEO]

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Il mito di Diego Armando Maradona cantano attraverso le note di “La Mano de Dios” di Rodrigo: la storia del ‘Pibe de Oro’ dalla nascita alla leggenda

Diego Armando Maradona è stato un personaggio capace di influenzare un’epoca. Calciatore dalle doti straordinarie, innalzato a divinità del pallone ma reso uomo dalle difficoltà della vita e dalle proprie debolezze, Diego Armando Maradona è riuscito a farsi amare da tutti. Maradona è stato un’ispirazione per diverse generazioni, non solo un’icona sportiva, è stato capace di andare oltre i confini del calcio e diventare un simbolo culturale, sociale. A Maradona sono state dedicate opere d’arte, film, libri, canzoni. Una in particolare è molto amata in Argentina e in tutto il mondo, “La Mano de Dios” di Rodrigo, titolo che riprende il celebre gol di mano che segnò all’Inghilterra. Nel testo viene ripercorsa la vita del numero 10 dell’Albiceleste, dalla povera infanzia fino alle gesta sul campo da calcio che hanno fatto innamorare i tifosi impazziti al grido di “Maradò! Maradò!“. Sotto al testo una clip estratta dal documentario di Kusturica.

Lettera postuma a Diego Armando Maradona: tu non sei morto, D10S…

Testo “La Mano de Dios”

“En una villa nació, fue deseo de Dios
crecer y sobrevivir a la humilde expresión
enfrentar la adversidad
con afán de ganarse a cada paso la vida
en un potrero forjó una zurda inmortal
con experiencia sedienta ambición de llegar
de cebollita soñaba jugar un Mundial
y consagrarse en Primera
tal vez jugando pudiera a su familia ayudar…

A poco que debutó
“Maradó, Maradó”
la 12 fue quien coreó
“Maradó, Maradó”
su sueño tenía una estrella
llena de gol y gambetas
y todo el pueblo cantó
“Maradó, Maradó”
nació la mano de Dios
“Maradó, Maradó”
llenó alegría en el pueblo
regó de gloria este suelo…

Carga una cruz en los hombros por ser el mejor
por no venderse jamás al poder enfrentó
curiosa debilidad, si Jesús tropezó
por qué él no habría de hacerlo
la fama le presentó una blanca mujer
de misterioso sabor y prohibido placer
que lo hizo adicto
al deseo de usarla otra vez
involucrando su vida
y es un partido que un día
el Diego está por ganar…

A poco que debutó
“Maradó, Maradó”
la 12 fue quien coreó
“Maradó, Maradó”
su sueño tenía una estrella
llena de gol y gambetas
y todo el pueblo cantó
“Maradó, Maradó”
nació la mano de Dios
“Maradó, Maradó”
llenó alegría en el pueblo
regó de gloria este suelo…

Olé, olé, olé, olé, Diego, Diego”.

Traduzione “La Mano de Dios”

“Nacque in una cittadina
fu un desiderio di Dio
crescere e sopravvivere
all’umile espressione
affrontare le difficoltà
con affanno di guadagnarsi
ad ogni passo la vita
in un campetto forgiò un immortale mancino
con sete di esperienza e ambizione di arrivare
da cebollita (calciatori delle giovanili dell’Argentina, ndr) sogna di giocare un Mondiale
e di consacrarsi in prima squadra
talvolta giocando
poteva aiutare la sua famiglia…

Poco tempo e lui debuttò
“Maradò, Maradò”
la 12 (la curva del Boca Juniors, ndr) fu quella che intonò
“Maradò maradò”
il suo sogno aveva una stella
piena di gol e dribbling
e tutto il pubblico cantò
“Maradò, Maradò”
nacque la mano di Dio
“Maradò, Maradò”
seminó allegria nel popolo
annaffió di gloria questa terra.

Porta una croce sulle spalle
per essere il migliore
per non vendersi mai
al potere che affrontò
curiosa debolezza, se Gesù inciampò
perché lui non avrebbe dovuto farlo
la fama gli presentò una donna bianca (cocaina, ndr)
di misterioso sapore e proibito piacere
che lo rese avvezzo
al desiderio di usarla ancora
compromettendo la sua vita
ed è una partita che un giorno
Diego ha intenzione di vincere

Poco tempo e lui debuttò
“Maradò, maradò”
la 12 fu quella che intonò
“Maradò maradò”
il suo sogno aveva una stella
piena di gol e dribbling
e tutto il pubblico cantò
“Maradò, Maradò”
nacque la mano di Dio
“Maradò, Maradò”
seminó allegria nel popolo
annaffió di gloria questa terra…”.

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