Messina, Caroniti: “Referendum Giustizia? Non ho grandi aspettative. Se passa il sì, poi comunque il Parlamento fa quello che vuole”

StrettoWeb

Le parole del Prof. Dario Caroniti, vicepresidente del Movimento Nuova Costituente, in merito al Referendum sulla Giustizia, che porterà gli italiani al voto il 12 giugno, lo stesso giorno delle elezioni comunali a Messina

Giornata importante, quella del 12 giugno, a Messina. Si vota, infatti, per eleggere il Sindaco post De Luca, dimessosi qualche mese fa per tentare la scalata alla Regione. Nella stessa città però, così come in tutta Italia, quella stessa domenica gli aventi diritto che si presenteranno alle urne voteranno anche per i cinque quesiti referendari sulla Giustizia. Di questo ha parlato, in un’intervista a StrettoWeb, il Prof. Dario Caroniti, vicepresidente del Movimento Nuova Costituente: “tre su quattro neanche sanno che c’è il Referendum e questo uno su quattro sa che c’è una convocazione elettorale ma non sa su che argomento sia”, chiosa il Professore ai nostri microfoni.

“D’altronde – prosegue con un po’ di vena polemica e ironica – il Radio Giornale oggi impiegava tutto il tempo per narrare che cosa coltivassero le signore ucraine nel loro orto, notizia senz’altro importantissima ma che è sostitutiva all’informazione politica. Tutti quelli che hanno la mia età o di più tendono all’informazione di Stato, quella della Rai o dei principali organi di informazione, che sono rispondenti a questa mentalità. E quindi il condizionamento generale è quello di un regime vero e proprio che poco ha a che fare con il pluralismo”. 

E, ritornando sul discorso Referendum, Caroniti si mostra abbastanza scettico: “il sistema referendario per la Costituzione italiana prevede che non sia produttore il Referendum stesso di una norma, semplicemente ne abolisce una parte. A questo punto quasi necessariamente è il Parlamento a surrogare. E, tutte le volte che i Referendum hanno ottenuto il loro risultato, poi il Parlamento lo ha indirizzato, questo voto, rispetto a quelle che sono le aspettative della rappresentanza parlamentare”. Per questo, ribadisce,non ho grandi aspettative da questo tipo di Referendum. Noi non facciamo i Referendum come nei cantoni svizzeri, dove la popolazione viene convocata e coinvolta. Da noi è una convocazione fittizia: si va, si prende una decisione e poi il Parlamento fa quello che vuole. Ricorderei cosa è avvenuto alcuni decenni fa sulla responsabilità civile dei Magistrati e quello che poi è materialmente accaduto nelle normative italiane”, conclude Caroniti con un po’ di amarezza. Di seguito l’intervista video completa sull’argomento.

Caroniti su Referendum Giustizia: “tre su quattro non sanno manco che c’è” | VIDEO

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