Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione del Pescespada ‘a gghiotta’
Questo è uno dei piatti tradizionali più famosi dello Stretto di Messina dove la pesca del pescespada si tramanda di generazione in generazione da secoli tanto da essere inserito per la Calabria nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero per le Politiche Agricole. Il sugo alla ghiotta, veloce da preparare e squisito, si unisce ad hoc anche alla pasta ed allo stoccafisso.
Difficoltà: facile
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 25 minuti
Porzioni: 4 persone
Costo: basso
INGREDIENTI
4 fette di pescespada
250 gr. di pomodori pelati
1 cipolla rossa di Tropea
Olio extravergine di oliva
Olive nere e/o verdi
1 rametto di origano
1 cucchiaio di capperi
Sale e pepe
Preparazione
Per prima cosa tritate finemente la cipolla e fatela rosolare per un paio di minuti insieme all’origano. Unite i pelati, i capperi e le olive e fate cuocere per circa 10 minuti. Aggiungete un pizzico di sale e di pepe e unite le fette di pescespada facendole cuocere per circa 15 minuti. Servite subito.
Conservazione
Questo piatto va consumato subito o conservato al massimo un giorno in frigorifero.
Curiosità e benefici del pescespada
Il pescespada viene pescato nello Stretto di Messina da tempi remoti a bordo delle spatare o passerelle, barche dotate di un alto pennone dove si pone l’avvistatore che ha il compito di avvisare il fiocinatore, “‘u lanzaturi”, che si trova sul ponte metallico detto “passerella”. Una delle prime testimonianze di questa pesca, che oggi avviene con le moderne feluche, risale al IV secolo a.C. infatti Archestrato di Gela, poeta siciliano, narrava la partenza dalla Costa Viola verso Atene di imbarcazioni cariche di pescespada. Nonostante le nuove tecnologie che la caratterizzano, la pesca al pescespada rimane unica per i suoi antichi rituali. Questo pesce azzurro, simbolo del nostro mare, è ricco di proteine ed omega 3, di vitamine B12 e D ma anche di sali minerali come potassio, fosforo, ferro e calcio.
Il consiglio della zia
La versione “messinese” della ghiotta è resa più dolce da uva passa e pinoli.