‘Ndrangheta, avviso di garanzia per Lorenzo Cesa in Calabria: “sono estraneo ai fatti, mi dimetto da segretario Udc”

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‘Ndrangheta: le parole di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc

Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato“. Lo afferma Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, in merito alla maxi operazione contro la ‘ndrangheta in Calabria condotta dalla Dia e dalla procura di Catanzaro, nella quale risulterebbe coinvolto.

Lorenzo Cesa, la solidarietà di Maurizio Lupi

Conosco Lorenzo Cesa, la sua persona e la sua storia politica: sono certo della sua estraneità e sicuro che la magistratura non potrà che constatarla nel corso delle indagini. A lui tutta la mia solidarietà”. Lo dice il presidente di Noi con l’Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera Maurizio Lupi.

La solidarietà di Rotondi: “Cesa galantuomo tutto si chiarirà Gratteri magistrato autorevole, Lorenzo fa male a dimettersi”

Lorenzo Cesa è un galantuomo,lo conosco da decenni e sulla sua onestà metto la mano sul fuoco. Suppongo che la sua iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto in quanto segretario che ha presentato le liste udc in Calabria, al cui interno erano gli arrestati. Per fortuna Gratteri è un magistrato autorevolissimo e stimato per la sua autonomia,sono dunque sicuro che la vicenda si chiarirà in tempi rapidissimi. Capisco le ragioni di stile,ma penso che Lorenzo abbia fatto male a dimettersi da segretario del suo partito,essere indagati -per giunta per circostanze oggettive – non significa perdere credibilità“. Così Gianfranco Rotondi ,presidente della fondazione Dc,commenta l’iscrizione di Lorenzo Cesa nel registro degli indagati nell’ambito della operazione ‘basso profilo’ condotta dal procuratore Gratteri.

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