“Mi ‘Ndujo”, la tradizione che diventa fast food: dalla Calabria a Roma, ora il sogno è conquistare l’Europa

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    Foto Pagina Facebook Mi 'Ndujo
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“Mi ‘Ndujo” è un fast food calabrese che ha l’obiettivo, dopo essere sbarcato a Roma, di ampliarsi in tutto il territorio nazionale e in Europa

C’è un nuovo fast food, giovanissimo, tutto calabrese: si chiama “Mi ‘Ndujo” e conta già sette punti vendita nel territorio nazionale, tre in Calabria e quattro a Roma, a cui a breve se ne aggiungeranno altri tre. L’obiettivo? Conquistare Milano e l’Europa. Come? Continuando a puntare sulla tradizione tutta nostrana, sui prodotti e sapori tipici del territorio, alla base della preparazione di panini ricchi di ingredienti regionali. Ovviamente, il nome stesso è indicativo. “Mi ‘Ndujo” da ‘nduja, il prodotto calabrese per eccellenza: un insaccato spalmabile, difficilmente riproducibile altrove, simbolo della gastronomia calabrese.

mi 'ndujo
Foto Pagina Facebook Mi ‘Ndujo

Il socio e direttore marketing dell’azienda, Eugenio Romano, all’AGI ha spiegato il successo di un’azienda in forte espansione: “Tutto è nato nel 2007 da un’idea di Marco Zicca, che è uno dei soci. Lui ha creato il brand ‘Panino genuino’, che ebbe subito un grande successo con il ‘paninazzo sanizzo’, preparato sotto gli occhi del cliente. Nel corso degli anni è stata fondata la nuova società, di cui facciamo parte anche io, Roberto Bonofiglio e Ornela Nokaj.  Lavorare a Roma è la prova che questi prodotti possono viaggiare ed arrivare in tempi strettissimi dove servono – prosegue Romano – e la piazza della capitale ci dà la possibilità di organizzarci e strutturarci in una grande città. Un grande banco di prova che, nonostante il Covid, riteniamo di aver superato. Oggi offriamo 12 diversi tipi di panini, che cambiano anche secondo la stagione, perché usiamo solo i prodotti del giorno, eccellenze calabresi, e acquistati solo da fornitori locali, quindi creando anche un indotto interessante. Lanciamo, di solito, un panino nuovo al mese. Riproduciamo le ricette delle nostre nonne che poi sono note nelle case dei calabresi. Usiamo salsiccia, soppressata, ‘nduja, caciocavallo, patate silane, cipolla rossa di Tropea e altri prodotti straordinari, tipici. Offriamo anche altro: bibite biologiche, come mandarino, aranciata, bergamotto, e diverse birre artigianali”.

Dall’aspetto tradizionale e gastronomico a quello puramente aziendale. “Mi ‘Ndujo” è un’azienda che vuole crescere e ampliarsi sempre di più, ma può già contare su un numero importante di persone che lavorano “dietro le quinte”: “Cerchiamo di trovare sempre qualcuno che abbia un’origine calabrese – dice Romano – ed è facile trovarne anche a Roma. Una nonna calabrese ce l’hanno tutti e questo per noi è anche tramandare la nostra cultura. Certo, accettiamo tutti nella nostra squadra, dopo una selezione rigida in cui valutiamo la persona e non ci interessa delle esperienze maturate in precedenza. Vogliamo belle persone, poi la competenza gliela trasmettiamo noi. E abbiamo anche moltissime donne, che hanno una marcia in più sotto molti aspetti”.

La catena “Mi ‘ndujo”, pur giovanissima, è già nell’elenco dei 600 locali consigliati dalla guida Street Food del Gambero Rosso e ha ricevuto il riconoscimento Travellers’ Choice di TripAdvisor, che la pone nel 10% dei ristoranti migliori al mondo. L’azienda calabrese si vanta anche di essere ormai totalmente plastic free, utilizzando solo materiali compostabili e suppellettili riutilizzabili. La prossima tappa? La svela sempre Eugenio Romano: “Mi ‘Ndujo ha programmato un ambizioso progetto di sviluppo che porterà all’espansione dei punti vendita, speriamo presto in tutta Italia, a cominciare da Milano, e successivamente in Europa”.

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