Messina, autostrade A20 e A18: “Immediato declassamento a Strada Statale, con l’abolizione del pedaggio e l’introduzione del limite di velocità” [FOTO]

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Messina. I Comitati CittadinanzaAttiva e ‘A18 e A20 le autostrade della vergogna’ al Prefetto: “totale mancanza di sicurezza su A18 e A20, chiederemo report su incidenti per chilometro”

Il comitato CittadinanzaAttiva e il comitato “A18 e A20 le autostrade della vergogna” hanno richiesto al prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, di intervenire con urgenza in merito alle condizioni in cui versano le autostrade A18 e 20.

Vista la gravità in cui versano le due Autostrade A18 e A20 e visti gli 800 casi di non conformità – si legge nel comunicato – riscontrate dal Ministero dei Trasporti, che causano l’estrema pericolosità delle due tratte. Martedì 13 luglio, CittadinanzAttiva Comitato Territoriale ‘Autostrade Sicure’ di Messina presieduto da Domenico Interdonato e il Comitato spontaneo ‘A18 A20 Le Autostrade siciliane della Vergogna’ di quasi 15.000 aderenti, presieduto da Stefano Costantino, hanno chiesto al Prefetto di Messina un incontro urgente, per sollevare il problema della inesistente sicurezza, sulle due Autostrade.  

I due Comitati negli anni hanno prodotto diverse iniziative di protesta e a settembre del 2018, CittadinanzAttiva ha chiesto a mezzo lettera l’aiuto del Prefetto, per suggerire soluzioni ai soliti problemi. Visto che il tempo passa e la pericolosità aumenta, hanno deciso di chiedere un incontro risolutore per esporre la loro linea d’azione da Cittadini Attivi e ottenere l’importante sostegno.

Vista la palese impossibilità di poter eliminare nel breve le 800 criticità, il coordinamento del comitato chiederà pubblicamente l’immediato declassamento a Strada Statale, con l’abolizione del pedaggio e l’introduzione del limite di velocità.

Si ribadisce che le 800 criticità contestate a suo tempo dal Ministero dei Trasporti, si sono in questi anni pericolosamente aggravate a cominciare: dai guardrail non a norma, dalle barriere antirumore inesistenti, alla segnaletica orizzontale e verticale danneggiata e coperta dalla vegetazione, al manto stradale usurato e rattoppato, alla pericolosità di viadotti e gallerie e a tutte le altre, a cui il Cas non ha mai ottemperato.
La pericolosità è ancora maggiore per i motociclisti a cui si somma il danno di immagine, che la Sicilia paga verso i turisti, i quali pensano di entrare in una autostrada e invece si trovano davanti a 800 pericoli da evitare.

L’azione del Comitato continuerà nelle sedi opportune, fino al definitivo ritiro della concessione da parte del Ministero dei Trasporti, più volte annunciata dal precedente e dall’attuale governo e mai messa nero su bianco e alla soppressione del Cas, ente pubblico “illegittimo” in base all’art. 14 dello Statuto Siciliano, al punto g) ‘lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale’. Ovviamente nelle grandi opere rientrano le autostrade, la cui realizzazione e gestione è stata sempre di esclusiva competenza dello Stato. Infine il Comitato chiederà un report degli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni, al fine di inviarlo al Ministero dei Trasporti, per poter confrontare i dati statistici relativi agli incidenti per km, con tutte le altre autostrade italiane.

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