Le ambulanze in fila all’Ospedale di Cosenza e le fake news sul Coronavirus nella Regione più virtuosa d’Europa

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Coronavirus, in Calabria la situazione resta sotto controllo: è la Regione con la situazione epidemiologica migliore d’Italia, eppure dilagano fake news alimentate dal panico

Le foto di una lunga fila di ambulanze immortalate nel piazzale antistante il pronto soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza ha scatenato il panico rispetto alla pandemia di Coronavirus in Calabria. Persino un importante senatore della repubblica come Ernesto Magorno, che è anche sindaco di Diamante, ha parlato di “notte drammatica per la Calabria“, senza evidentemente approfondire ciò che realmente è successo nel capoluogo bruzio. Anche il deputato catanzarese Wanda Ferro, in una nota stampa in cui rivendica le proprie proposte, parla in modo generico di “ambulanze in coda fuori dagli ospedali” come se la Calabria fosse precipitata in un incubo sanitario.

In realtà, però, non c’è alcun drammaNessuna tragedia ne’ un precipitare della situazione: si è trattato semplicemente di attività ampiamente previste nei giorni scorsi dall’ASP di Cosenza per il trasferimento degli ospiti di due RSA di Casali del Manco e San Pietro in Guarano dove ci sono stati due focolai di Covid-19. Gli anziani che alloggiavano lì, necessitavano di assistenza adeguata ospedaliera.

coronavirus cosenza immunoterapia passivaContestualmente all‘Annunziata di Cosenza è stato allestito un reparto esclusivamente dedicato ai pazienti Covid-19, al posto di Geriatria. I pazienti di geriatria, quindi, sono stati trasferiti negli altri reparti di medicina e delle altre specialistiche internistiche. Nel nosocomio bruzio, quindi, è stato allestito un reparto Covid-19, i pazienti di geriatria sono stati trasferiti altrove e nella nuova struttura sono stati ospitati gli anziani provenienti dalle RSA della provincia affinchè abbiano un adeguato monitoraggio del decorso della malattia. Non sono, quindi, “immagini drammatiche” ma è il buon funzionamento dell’organizzazione del sistema sanitario calabrese.

La ricollocazione ospedaliera è già avvenuta in tutto il resto d’Italia per fronteggiare la pandemia ed avere in ogni struttura ospedaliera percorsi dedicati ai malati di Covid-19 per salvaguardare gli altri reparti dal rischio di contagio. Un’attività che in Calabria è andata benissimo sin dallo scorso mese di Marzo, a differenza di quanto accaduto negli ospedali del decantato Nord dove il virus ha seminato disastri, dimostrando invece un’eccellente organizzazione ospedaliera da Cosenza a Reggio passando per Catanzaro.

Nello specifico, i trasferimenti della notte hanno riguardato gli anziani ospiti della casa alloggio “L’Incontro” di Spezzano Piccolo (Casali del Manco) e della casa alloggio di San Pietro in Guarano in cui si sono sviluppati piccoli focolai di Coronavirus. Secondo i sanitari dell’Asp, il trasferimento in Ospedale si è reso necessario in quanto nelle strutture “l’assistenza non è adeguata alle condizioni cliniche dei pazienti“.

Ma la situazione epidemiologica a Cosenza, così come in tutta la Calabria, resta assolutamente sotto controllo. Su una popolazione di 715 mila abitanti, infatti, nel territorio della Provincia di Cosenza abbiamo oggi soltanto 965 persone positive al Covid-19. Ben 912, pari al 94,5%, stanno bene: sono in isolamento domiciliare e non necessitano di cure ospedaliere. Nello specifico, l’ASP spiega che 757 sono completamente asintomatici, mentre 155 sono paucisintomatici, hanno cioè lievi sintomi delle comuni influenze come qualche decimo di febbre, un po’ di mal di gola, dolori ossei etc. e vengono curati a casa con i comuni farmaci anti influenzali. I ricoverati sono soltanto 53, distribuiti in gran prevalenza all’Annunziata di Cosenza, l’hub provinciale, e al Santa Barbara di Rogliano. Da oggi dovrebbe entrare in funzione per i Covid-19 positivi anche l’Ospedale di Cetraro. Tra i 53 ricoverati, appena 4 sono in gravi condizioni (in rianimazione).

Nel dettaglio, ad oggi abbiamo 158 persone positive a Cosenza, 88 a Rende, 32 a Montalto Uffugo, 20 a Mangone, 13 ad Acri, 12 a Bisignano10 a Rose. Tra gli attualmente positivi, molti sono immigrati ricollocati nelle strutture della provincia dopo gli sbarchi sulle coste joniche della Regione.

La Calabria è la Regione più virtuosa d’Italia con meno del 6% dei posti letto di terapia intensiva occupati rispetto a quelli disponibili nell’intero territorio regionale. Nessuna Regione ha una così alta disponibilità di posti letto, tanto che la Calabria potrebbe ospitare – qualora fosse necessario come già accaduto a marzo e aprile – pazienti delle altre Regioni dove la situazione è più critica. A tal proposito è bene ricordare che proprio ieri la Germania ha messo tutta l’Italia in “black list” per i viaggi in terra tedesca, tranne appunto la Calabria: i calabresi sono gli unici italiani a poter entrare in territorio tedesco senza dover fare una quarantena obbligatoria, a testimonianza di quanto poco il virus stia circolando nel territorio calabrese a differenza del resto del nostro Paese e dell’intero continente europeo.

Oltre l’allarmismo generato da una foto non spiegata, questa è l’unica verità.

Continuiamo a rispettare le regole, mantenere le distanze, indossare le mascherine, lavarci spesso le mani per tenere alta la guardia e limitare il più possibile il rischio di contagiarsi; al tempo stesso le autorità proseguano ad incrementare i posti letto negli Ospedali, a monitorare il territorio con il tracciamento dei casi e disporre eventuali ordinanze di chiusure localizzate nei piccoli comuni in cui si sviluppano focolai. Come in Calabria stiamo facendo tutti, cittadini e classe dirigente, in modo egregio dall’inizio della pandemia.

E continuiamo a farlo senza scadere nel terrorismo che genera panico infondato e dannoso.

Come già accaduto per la prima ondata, la Calabria ne uscirà. E ne uscirà prima e meglio del resto d’Italia.

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