Messina, corteo funebre per il fratello dell’ex boss: l’ira di De Luca contro Le Iene. “Vi querelo e i soldi li do in beneficenza. Vi perseguiterò in tutti i Tribunali d’Italia” [VIDEO]

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De Luca querela Le Iene: “si sono permessi di scrivere che io ero al corteo funebre e poi hanno modificato l’articolo. Sono calunnie che sporcano la città di Messina”

Nel mirino del sindaco De Luca stavolta ci sono i giornalisti de Le Iene, colpevoli di aver diffuso… una bufala. A scatenare l’ira del sindaco di Messina è un articolo in cui si riporta la notizia del corteo funebre del fratello dell’ex boss Sparacio, nel quale, erroneamente, è stato scritto che ha preso parte anche il primo cittadino.

De Luca già in diverse occasioni ha dichiarato di essere venuto a conoscenza del corteo solo nella giornata di lunedì  (il corteo si è svolto sabato) e di non gradire né i ringraziamenti né accostamenti con personaggi vicini alla criminalità organizzata.

Il sindaco già ieri sera aveva annunciato querela nei confronti dei giornalisti del noto programma Mediaset e stasera ha rincarato la dose, condividendo sui social un video (che riproponiamo a corredo dell’articolo) e rilasciando dichiarazioni di fuoco nella sua consueta diretta facebook serale. Ecco cosa ha detto stasera il sindaco:

Le Iene ieri mi hanno mascariato, perchè si sono permessi di dire che io ero al corteo funebre. Qui si è sparato contro il sindaco, è un’azione di sciacallaggio. È stato più importante colpire il sindaco e non eventuali trasgressori. Brave le Iene! Avranno la possibilità di fare tanta beneficenza! Vergognatevi delinquenti, vi perseguiterò in tutti i Tribunali d’Italia“. De Luca è convinto che a richiamare l’attenzione dei giornalisti del noto programma tv sia stata una segnalazione giunta da Messina, partita da un hater del sindaco. Per questo De Luca lancia un appello a Le Iene: “Se avete gli attributi dite da dove è partita la notizia, dite che è partita da un delinquente di Messina. Delinquenti e cretini! Ieri, mentre ero in diretta facebook e annunciavo querela, sono stati talmente cretini che hanno cambiato l’articolo immediatamente. Mi fa schifo la mafia e anche coloro che campano con la finta antimafia. Su questo non transigo. Attaccate me, ma non toccate Messina. Con tutte queste calunnie hanno tentato di sporcare la città”.

Il segretario generale Carrubba: “a nessuno è stato consentito di accedere al cimitero”

In merito alla vicenda dell’assembramento creato da coloro che, in violazione dei divieti imposti dall’emergenza COVID-19, hanno accompagnato la salma di Rosario Sparacio dall’abitazione in cui si è verificato il decesso fino al Gran Camposanto, arrivano anche le precisazioni del  Segretario/Direttore Generale Rossana Carrubba: “è stata condotta un’indagine interna rivolta a verificare il corretto operato degli uffici e dei dipendenti comunali che in relazione alle mansioni svolte, hanno avuto un ruolo nella vicenda. In primo luogo occorre precisare che i dipendenti addetti alla custodia e al ricevimento delle salme del Gran Camposanto hanno fatto rispettare, anche in questo caso, il divieto di ingresso dell’utenza come in tutti i cimiteri suburbani, ad eccezione degli operatori delle onoranze funebri. Nella fattispecie dunque – prosegue il Segretario Generale – nessuna disparità di trattamento è stata commessa dai citati dipendenti, in quanto non è stato consentito a nessuno, tra le persone che accompagnavano il feretro, l’ingresso al Cimitero monumentale. Inoltre, un ulteriore approfondimento è stato condotto rispetto all’attività del Corpo di Polizia Municipale cui competono il controllo e la vigilanza del territorio e, dunque, anche l’attività repressiva delle violazioni dei divieti vigenti in materia di contenimento della diffusione del Covid-19.

Carrubba

Il corteo funebre, dalle notizie di stampa, si è formato intorno alle ore 15.30 dinanzi all’abitazione in cui si è verificato il decesso del sig. Sparacio, sita in via del Santo n.180 “complesso Gelsomino” che dista 1,8 km (percorso carrabile) dal Gran Camposanto. Durante il tragitto effettuato dal ‘corteo’ la centrale operativa della Polizia Municipale non ha ricevuto alcuna telefonata o qualsivoglia segnalazione in ordine alle violazioni che si stavano perpetrando in quella zona della città. Nella fascia pomeridiana 13-19, come previsti, sono stati effettuati servizi di controllo del territorio con quattro pattuglie in auto che hanno svolto vari interventi, ma in zone diverse dalla via del Santo e del Cimitero monumentale. Certamente se fosse giunta una segnalazione dell’assembramento formatosi, le pattuglie in servizio si sarebbero dirette sui luoghi per ripristinare le regole, sanzionare e denunciare i trasgressori. La gravità dell’accaduto rendeva necessario allontanare qualsiasi sospetto sulla struttura organizzativa comunale ed informare i cittadini che in questa spiacevole vicenda, gli uffici comunali che ne sono stati interessati, hanno correttamente operato e nessuna responsabilità od omissione è ad essi attribuibile. Diversamente non si sarebbe esitato ad adottare i provvedimenti sanzionatori. E’ giusto sottolineare – conclude la dottoressa Carrubba – che l’impegno per la diffusione di una cultura della legalità e contro ogni forma di criminalità, rappresenta un punto fermo dell’azione amministrativa comunale, sempre improntata a permeare i comportamenti e la coscienza di ciascun dipendente affinché possa attendere con coraggio ed onestà ai propri compiti quotidiani”.

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