Tragedia a Furci Siculo, Lorena e il sogno spezzato troppo presto: studiava per diventare medico e combattere in prima linea nella lotta al Coronavirus [GALLERY]

lorena quaranta
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Tragedia a Furci Siculo, Lorena Quaranta è l’ennesima vittima di femminicidio: era una studentessa appassionata, combatteva in prima linea il Coronavirus

Una dolorosa tragedia ha svegliato questa mattina Furci Siculo, paesino in provincia di Messina. La vittima Lorena Quaranta, 27 anni, originaria di Agrigento, al termine di una lite è stata soffocata dal compagno Antonio De Pace, nativo di Vibo Valentia. Sarebbe stato l’uomo ad avvertire il 112 per confessare il suo gesto. Entrambi erano studenti di Medicina all’Università di Messina e da tempo convivevano in un condominio nella zona nord del paese. “Era una coppia normale, con un futuro professionale e che prometteva serenità”, è la testimonianza dei colleghi del sesto anno.

Lorena studiava con grande passione e inseguiva l’obiettivo della Laurea come tanti suoi colleghi. Sui social si batteva in prima linea nella lotta al Coronavirus“inaccettabile” aveva scritto qualche giorno fa, postando sulla bacheca personale un articolo che raccontava dei medici uccisi dal nemico invisibile. Lei infondeva coraggio agli amici e aveva lanciato il suo appello: “ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita. Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”. Sperava di diventare un medico e di poter dare il suo supporto alla comunità: nella foto copertina del suo profilo social aveva messo una sua foto con mascherina e cuffia in corsia. Con una frase di commento: “il mio posto”.

Gli amici e compagni di avventura hanno scritto anche un messaggio di cordoglio per ricordare Lorena: “Siamo sconvolti dalla sua morte, dolce e gentile che condivideva con noi sogni e sacrifici di chi si prepara a diventare un medico. Si sarebbe laureata quest’anno con una tesi in Pediatria e l’amore verso i bambini del reparto era lo stesso per il prossimo, sempre col sorriso e la gioia negli occhi”. “La sua vita e’ stata portata via con un gesto terribile, infame e codardo che ha stroncato il suo futuro – si legge ancora nel messaggio – tanto avrebbe dato alla nostra società”.

L’ennesima vittima di femminicidio, una vita stroncata senza un motivo. Chi conosceva Lorena ha riempito i social con espressioni di affetto. All’Italpress anche il ricordo di un amico, che preferisce mantenere l’anonimato: “ci frequentavamo da diversi anni, l’avevo incontrata in Facoltà di recente, prima dell’emergenza coronavirus. Le mancavano poche materie e lavorava già alla tesi in Pediatria: vorremmo chiedere per lei la laurea ad honorem alla nostra Università, Lorena se la merita – afferma – era una ragazza siciliana doc: solare, gioiosa, sempre pronta e impeccabile nel sapere gestire affetti, amicizie e studio. Aveva un carattere fortissimo. Tutti noi siamo scioccati da questa notizia perché conoscevamo bene anche Antonio De Pace, un ragazzo assolutamente insospettabile: era geloso ma nella normalità, non abbiamo mai visto nessuna forma di violenza, neppure verbale, nei confronti della compagna. Stavano insieme da circa tre anni, lei viveva a Messina con una coinquilina, da settembre scorso aveva deciso di andare a vivere con il fidanzato e si erano trasferiti a Furci, perché Antonio, originario di Vibo Valentia, era infermiere nel progetto ATI e gli era stata assegnata quella zona; nel frattempo si era iscritto ad Odontoiatria”.

Il rettore dell’Universita’ di Messina Salvatore Cuzzocrea parla di “profonda tristezza e dolore della comunità accademica”. “In questo periodo di emergenza sanitaria, esperti di settore avevano sottolineato il rischio che la convivenza forzata potesse acuire i conflitti familiari – afferma Cuzzocrea – il nostro Ateneo su sollecitazione della CRUI ha aderito a una campagna antiviolenza e alla diffusione del numero 1522, attivo h24 per cercare di prevenire questi terribili episodi”. Per evitare che altre tragedie si verifichino, per evitare un altro angelo voli in cielo così troppo presto.

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