Milos Vulic, l’intellettuale del Crotone: ama la letteratura e scrive poesie, il centrocampo è la sua cattedra

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Milos Vulic, il centrocampista intellettuale del Crotone: legge libri di letteratura e si diletta a scrivere poesie tanto con la penna quanto con il pallone

Nell’immaginario comune il binomio calciatore-intellettuale rischia di risultare quasi un ossimoro. I due termini vicini proprio non riescono a starci, specialmente se si pensa a quanti giocatori tralasciano gli studi, o comunque l’aspetto culturale, per dedicarsi completamente alla propria carriera sportiva. Questo non è il caso di Milos Vulic. Il centrocampista del Crotone, messosi in mostra con un gol bellissimo nel 4-1 al Benevento, è un vero e proprio intellettuale. Da bambino è cresciuto a Krusevac, cittadina della Serbia nella quale prima faceva i compiti, poi usciva a giocare a calcio. Il pallone lo ha portato ben presto dal piccolo Napredak, club trascinato alla promozione dalla B alla massima serie serba, fino alla Stella Rossa di Belgrado conquistata a suon di gol, assist e leadership in mediana.

Dejan Stankovic, leggenda dell’Inter e suo allenatore, gli ha consigliato la Serie A e l’approdo al Crotone. “Ho parlato con Golemic, anche lui serbo e grande amico del mio ex compagno Milunovic. Mi ha fatto innamorare di Crotone. E qui mi ha aiutato con la lingua“. Secondo il pensiero ‘Mens sana in corpore sano‘, agli allenamenti sportivi Vulic affianca ampie sessioni di lettura: “La filosofia è una materia che mi appassiona, ma non leggo tutto quello che capita. Amo i libri di Duric e Santic”, due autori mica da ridere: gli scritti del primo sono stati spesso finalizzati alla difesa dei popoli rom, quelli del secondo raccontano invece l’amore verso la partia per gli emigranti. Un sentimento che a suo modo, accompagna tanto se stesso come calciatore itinerante, quanto tanti giovani calabresi costretti a cercare lavoro e fortuna lontano dalla propria terra.

Il centrocampo è la sua cattedra, nella quale spiega e insegna con la palla fra i piedi. Nel tempo libero si siede alla scrivania, impugna una penna ed un foglio e si diletta a scrivere poesie: “durante il lockdown sono tornato a casa. Ho scritto alcune poesie per le persone che amo. Non le ho mai rese pubbliche, sono in una cassetto. Le terrò lì, magari un giorno…”. Letteratura applicata al pallone, per uno sport nel quale la mente fa la differenza più di quanto si immagini.

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