Messina: “i gestori indipendenti dei locali dicono basta!!”

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Messina, la nota dei gestori dei locali del comparto della ristorazione

“Visto l’impegno formale preso dal Sindaco in Via Lepanto quando gli consegnammo simbolicamente le chiavi di quasi 300 attività credevamo che oggi avremmo raccolto i risultati di quelle promesse. Oggi, invece, ci ritroviamo incredibilmente ancora fermi al punto di partenza sia rispetto agli impegni presi dal Governo, dalla Regione che dal Comune di Messina”. Lo afferma in una nota il portavoce Domenico Anna dei gestori dei locali del comparto della ristorazione della Città di Messina.

“Nessuna certezza, cassa integrazione ancora bloccata, finanziamenti con garanzia statale al palo, contributi comunali ancora in fase di studio. A parte le iniziative di alcuni Consiglieri Comunali, con in testa il Vice-Presidente Nino Interdonato, sembra che all’amministrazione Comunale non interessi il futuro di migliaia di posti di lavoro a rischio nè quello di centinaia di aziende, migliaia se si pensa all’indotto, che rischiano la chiusura.

Non vogliamo fare polemiche perché a noi interessa lavorare e limitare i danni oramai ingenti.

Non vogliamo cadere nel tranello di chi vorrebbe la guerra tra chi incassa uno stipendio pubblico e chi come noi vive delle proprie capacità, competenze ma anche del coraggio di scommettersi ogni giorno. Tutti, lavoratori pubblici e privati, imprenditori, professionisti e artigiani sono in grandissima difficoltà ed hanno il nostro sostegno e la nostra solidarietà.  Solidarietà che sentiamo a nostra volta.

Noi imprenditori della ristorazione, battezzati dal Vice-Sindaco “imprenditori della movida” chiediamo solo pari garanzie ed opportunità commisurate ai danni, ai rischi ed ai posti di lavoro di cui si fanno carico le nostre attività imprenditoriali.  Che nessuno pensi di poter scaricare sui gestori dei locali quanto accade davanti ai locali. Come se gli assembramenti in Città in questi giorni non abbiano riguardato spiagge, piste ciclabili, passeggiata a mare e tanti altri luoghi.

Qui sembra che il problema non sia la mancanza del controllo del territorio che solo qualche settimana fa sembrava vicino ad un assetto di guerra e pronto a rilevare e sanzionare i trasgressori con droni, controlli e scansioni satellitari al centimetro quadrato!!

No, il fatto che i Messinesi abbiano violato le regole non dipende da due mesi di “clausura totale”, di interruzione dei contatti sociali e dalla mancanza di presidi di forze dell’ordine. 

No, è colpa dei gestori dei locali della movida.

Caro Vice-Sindaco, senza alcun tono polemico ma certamente con grande ansia e rabbia, ci riferiamo a Lei ed a quelli come Lei che hanno sostenuto tesi quantomeno creative e surreali. Che nessuno pensi di scaricare su noi imprenditori le carenze organizzative della macchina dei controlli. Che nessuno immagini che i gestori dei locali debbano occuparsi di altro che vada oltre il rispetto delle regole nelle aree di competenza dei propri locali (aree interne ed occupazione suolo esterna).

Stiamo subendo un danno irreparabile e ci sembra grottesco già solo ascoltare certe discussioni. Forse a qualcuno non è chiaro ma dai conteggi mediamente ogni attività, per ripartire nelle attuali condizioni e con gli aiuti promessi, dovrà ridurre personale tra il 30% ed il 50%. Si tratta di migliaia di dipendenti soprattutto stagionali che non potranno portare a casa uno stipendio per sostentare la propria famiglia.

A Messina, invece, di trovare soluzioni a questi problemi tutti assieme, cosa alla quale come sa bene soprattutto l’Amministrazione Comunale non ci siamo mai sottratti, siamo costretti a richiamare alle proprie responsabilità anche le Istituzioni che dicevano di volerci stare accanto oltre quelle, come la Soprintendenza, che boicottano i tentativi di costruire regole certe per tutti. Raccogliamo, quindi, l’invito di Nino Interdonato e Giovedì 28 Maggio anche noi saremo presenti a Piazza Municipio per manifestare contro un altro Ente che è evidentemente distante anni luce dai problemi reali della Città. Lo diciamo, però, anche ai rappresentanti delle associazioni di categoria che dovrebbero rappresentarci ed invece continuano a parlare un politichese arcaico e fuori tempo massimo.

Noi siamo stanchi e la misura è colma!!

Sia chiaro che il tempo delle promesse, degli impegni mancati, dei teatrini e delle sceneggiate è finito per tutti. Ora ci aspettiamo i fatti oppure chi non è capace, a qualunque livello di rappresentanza, di capire e gestire questa drammatica crisi che faccia un dignitoso passo indietro”.

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