Incidenti stradali: in Italia circa 9 morti al giorno, Belpaese declassato al 16° posto della graduatoria europea per la sicurezza stradale

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Scoraggiante il dato offerto dal rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali in Italia, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada: “Responsabilità da imputare anche alle istituzioni”

Stando ai dati offerti dal Report Aci-Istat sugli incidenti stradali, in Italia il numero delle vittime in 8 anni (2011-2018) è diminuito del 19,2%. Nel 2019 la riduzione si attesta al 22,9%. Dato che secondo l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada rende irraggiungibile la soglia del 27,1%, necessaria per allinearsi con l’obiettivo europeo del 50% entro il 2020 nonostante per circa 4 mesi la circolazione stradale sia stata notevolmente limitata.

Più nl dettaglio i dati 2019, ancora provvisori, registrano in Italia: 3.173 vittime (circa 9 morti al giorno) e 241.384 feriti (661 al giorno). Le vittime sono: 534 pedoni, 253 ciclisti, 698 motociclisti, 88 ciclomotoristi, 137 autotrasportatori, 1.411 automobilisti. A perdere la vita sono in maggioranza gli uomini, infatti delle 3.173 vittime 2566 sono uomini e 607 donne, inoltre tra le vittime aumentano i giovani di 20-29 anni. Il costo sociale degli incidenti stradali del 2019, invece, è stato calcolato in 16,9 miliardi di euro (pari all’1% del Pil nazionale).
Infine, l’Italia è passata dal 14° al 16° posto nella graduatoria europea della sicurezza stradale.

A fronte di tali dati – commenta l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada – contestiamo l’incoerenza e il silenzio dei nostri governanti: si sono mobilitati assieme alla comunità scientifica per fronteggiare la pandemia del covid-19, al fine di salvaguardare la vita umana, e ciò è giusto, ma continuano a trascurare l’altra grave pandemia che miete vittime e si chiama strage stradale continua, come se la strage stradale fosse un fatto privato, scollegato da responsabilità sociali e istituzionali. Riteniamo che la responsabilità della strage sia da imputare non solo agli utenti che non rispettano le norme, ma anche alle istituzioni che non perseguono gli obiettivi per i quali esistono e continuano a mantenere in condizioni deficitarie i diversi settori della prevenzione. Chiediamo che la prevenzione della strage stradale diventi priorità per lo Stato, scelta imprescindibile in una società civile fondata sulla difesa del bene comune e dei valori”.

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