Reggio Calabria: al via l’anno giudiziario al TAR [FOTO E VIDEO]

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La relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 del Tar Reggio Calabria

Al via l’anno giudiziario al TAR Reggio Calabria. La cerimonia presieduta da Caterina Criscenti, da quasi tre anni al vertice della sede staccata di Reggio Calabria. L’aumento numerico e la maggiore complessità del contenzioso del TAR Reggio Calabria non ne ha rallentato l’attività, che ha visto anzi un miglioramento della complessiva efficacia dell’azione giurisdizionale. Così può sintetizzarsi la relazione del Presidente Caterina Criscenti, alla guida di una squadra di giovani magistrati impegnati in decisioni di rilevante impatto per l’economia locale e per i diritti delle persone e delle imprese.

Nel 2019, alla sezione di Reggio Calabria sono stati presentati 759 ricorsi, 106 in più rispetto al precedente anno.
Nell’ambito dei nuovi ricorsi in ingresso, si è registrato un incremento molto significativo delle istanze cautelari: in oltre il 40% dei ricorsi presentati, è stata, infatti, proposta domanda cautelare e, in un buon numero di casi, superiore a quello degli anni scorsi, è stata depositata anche richiesta di intervento urgente monocratico.
Il Collegio ha adottato 198 ordinanze cautelari, con un tempo medio di definizione della fase cautelare molto contenuto, pari ad appena 29 giorni, calcolato, ad abundantiam, dalla data di deposito del ricorso. Si tratta del tempo di definizione più rapido di tutta Italia, dopo quello del TAR Trento, che si attesta intorno ai 26 giorni.
Questo risultato è stato raggiunto dalla Sezione di Reggio Calabria puntando soprattutto sui tempi immediati di redazione e deposito delle ordinanze, nella consapevolezza che, nel servizio reso dalla giustizia amministrativa, la tempestività della risposta cautelare costituisce un profilo di efficienza ed effettività prezioso e qualificante, che non trova riscontro in altri settori della giustizia.

Inoltre, ad oggi, dei 759 nuovi ricorsi, ben 226 sono stati già esaminati e definiti. Il 30% circa dei ricorsi proposti nel 2019 ha, quindi, avuto immediatamente una risposta cautelare o una definizione nel merito.
In tutto il 2019, sono state pubblicate 632 sentenze, di cui 93 rese in esito alle udienze straordinarie fissate per lo smaltimento dell’arretrato e 52 nella forma della sentenza “breve” emessa in esito alla trattazione della domanda cautelare. Considerevole anche il numero dei decreti decisori, 487, con un consequenziale significativo calo dell’arretrato, che è stato, infatti, ridotto rispetto allo scorso anno nella misura del 19,44%. Al 31 dicembre 2019, i ricorsi pendenti presso la Sezione di Reggio Calabria risultano, infatti, essere 1.430, mentre alla stessa data del 2018 erano 1.775. Circa l’attività della Sezione da un punto di vista qualitativo, il ricorso n. 1 del 2019 è stato quello, molto seguito a livello mediatico, proposto dal Comune di Riace avverso il provvedimento del Ministero dell’Interno di revoca dei benefici accordati all’ente nell’ambito dello SPRAR, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il ricorso è stato definito con sentenza 21 maggio 2019, n. 356, con la quale la Sezione, nell’accogliere il ricorso del Comune, si è soffermata sugli strumenti di partecipazione procedimentale e sul principio di proporzionalità che deve conformare il potere pubblico.

In generale, i giudizi presentati nel corso del 2019 hanno riguardato le materie più varie, dall’edilizia ed urbanistica (110) al pubblico impiego (54), dalle ottemperanze (233) alle controversie su autorizzazioni e concessioni (56).
Si è registrato un picco elevatissimo di ricorsi in materia di sicurezza pubblica, 148, il più alto degli ultimi dieci anni. Di questi ben 54 hanno avuto ad oggetto informazioni interdittive antimafia; numerosi pure i ricorsi in materia di armi, di revoca della patente di guida, di avviso orale, di Daspo e anche avverso provvedimenti di ammonimento per stalking. Si mantiene pressoché stabile il numero dei ricorsi in materia di appalti pubblici (25 nel 2019, 24 nel 2018), soggetti al rito accelerato previsto dall’art. 120 c.p.a.. I tempi di risposta garantiti dalla Sezione sono stati davvero molto rapidi: in media 19 giorni per la definizione del giudizio cautelare, il tempo più basso, ancora una volta, dopo la sede di Trento; inoltre, tutti i ricorsi proposti, tranne due comunque già fissati, sono stati definiti nel merito e, al momento, risulta appellata una sola sentenza.

In merito all’organizzazione dell’attività giurisdizionale per l’anno 2020, in questo momento, al TAR di Reggio Calabria v’è solo una decina di istanze di prelievo pendenti. Ciò significa che, nel complesso, si è riusciti a rispondere con sollecitudine alle attese di giustizia espresse dal territorio e che sono davvero poche le cause che presentano l’esigenza di una definizione immediata. Si sta, dunque, organizzando il lavoro per le prossime udienze di merito, secondo gli ordinari criteri di priorità e si sta procedendo a una pianificazione delle attività di udienza a lungo termine, con l’invio assai anticipato dei decreti di fissazione.

Quanto all’organico dei magistrati, nel novembre scorso, il CPGA ha garantito la copertura di uno dei tre posti ancora scoperti e così dall’inizio del mese di febbraio 2020, in cui ha preso servizio presso la Sezione un referendario vincitore dell’ultimo concorso, il Tribunale risulta composto da quattro magistrati, oltre il Presidente.
Problematica si presenta la situazione dell’organico del personale di Segreteria, poiché nella seconda metà dello scorso anno esso si è andato sguarnendo di alcune unità tra i funzionari e si auspica che possano trovarsi a breve delle soluzioni per garantire l’efficienza del servizio.

A breve, sarà riproposto il bando per il reclutamento di otto giovani laureati per lo svolgimento del tirocinio formativo, sperando che via sia un’estesa partecipazione e possano essere tutti assegnati. La relazione del Presidente si è conclusa con il ricordo, rivolto soprattutto ai giovani studenti presenti alla cerimonia, della figura di Vittorio Bachelet, di cui ricorre il quarantesimo anniversario della morte. Fu professore di diritto amministrativo e vice presidente del CSM, “esempio di uomo mite e laborioso, dotato di un elevato senso della giustizia e della solidarietà” che “aveva a cuore tanto l’attività delle amministrazioni pubbliche, quanto il prestigio e l’autonomia della magistratura”. Hanno poi preso la parola, per un breve intervento, il rappresentante dell’organo di autogoverno, l’Avvocato Distrettuale dello Stato, il Presidente del Consiglio dell’Ordine di Reggio Calabria e altri rappresentanti della classe forense.

Reggio Calabria: le immagini del picchetto dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del TAR [VIDEO]

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