Reggio Calabria, per Angela Marcianò scatta la Legge Severino: sospesa dal consiglio comunale, ma Minicuci non ci sta. “Notifica andava presentata durante la seduta, non prima” [VIDEO, FOTO, DETTAGLI]

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Reggio Calabria, per Angela Marcianò scatta la Legge Severino, era stata condannata nel processo col rito abbreviato per l’affidamento dell’Hotel comunale Miramare

La Prefettura, prima della seduta del primo consiglio comunale di Reggio Calabria della nuova consiliatura, ha notificato la sospensione per la candidata a sindaco e adesso consigliera, Angela Marcianò, già assessore nella Giunta Falcomatà che verrà sostituita da Filomena Iatì, in quanto più votata nella sua lista. Marcianò si era presentata in aula regolarmente ma una volta presa visione del documento a firma del Prefetto Mariani si è allontana abbandonando Palazzo San Giorgio. Il consiglio comunale è poi iniziato alle 11:30 con un minuto di silenzio in onore della compianta presidente Jole Santelli con la contestazione di Nino Minicuci: “la notifica andava presentata durante la seduta, non prima”. Marcianò era stata condannata nel processo col rito abbreviato per l’affidamento dell’Hotel comunale Miramare. Nello stesso processo (col rito odinario) sono imputati quasi tutti gli assessori della prima giunta Falcomatà compreso il primo cittadino. Il consiglio comunale è poi iniziato alle 11:30.

Reggio Calabria, per Angela Marcianò scatta la Legge Severino: “se qualcuno pensa di destabilizzarmi e di mettermi a tacere, evidentemente non mi conosce”

“È’ arrivata la mia sospensione da consigliere comunale della nostra città. Non merita alcun commento la tempistica e le modalità che sono state scelte, totalmente irrispettose della Persona e degli Elettori. Ho appreso la notizia, per caso, poco prima dell’avvio dei lavori della prima seduta del consiglio comunale, da un vociare nei corridoi di Palazzo San Giorgio“, è quanto scrive sul proprio profilo facebook, Angela Marcianò. “Ho subito immaginato il “siparietto” che si stava preparando a mio danno, volto esclusivamente a mortificarmi e recandomi prontamente dal Segretario Generale, ho fatto in modo di evitarlo. Questo mi convince ancora di più della bontà del mio comportamento quando ho deciso di denunciare i veri responsabili della vicenda Miramare. Pronta a subire questa ingiustizia che però dovrà servire a far emergere la verità! Se qualcuno pensa di destabilizzarmi e di mettermi a tacere, evidentemente non mi conosce. In questi mesi Filomena Iatì sarà la voce della nostra forza politica. Noi non saremo minoranza ma opposizione vigorosa e intransigente”, conclude.

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