Reggio Calabria, Comune sull’orlo del default: dopo 8 anni di Falcomatà e commissari, non ci sono più i soldi neanche per pagare lo staff del Sindaco, l’acqua e la spazzatura [DETTAGLI]

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Reggio Calabria, nuovi guai finanziari per il Comune: salta anche lo staff del Sindaco

Sono passati quasi 8 anni dal 9 ottobre 2012, quando lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria determinava l’arrivo dei commissari che avrebbero poi governato la città per oltre due anni, fino al 29 ottobre 2014 quando Giuseppe Falcomatà, dopo aver stravinto le elezioni comunali di tre giorni prima, veniva proclamato Sindaco della città dello Stretto. Falcomatà è Sindaco ufficialmente da 5 anni, un mese e 13 giorni, e rimarrà in carica qualche altro mese fino alle nuove elezioni comunali della prossima primavera. La situazione finanziaria del Comune, però, si è pesantemente aggravata in questi anni, tanto che nelle ultime ore sono arrivate notizie drammatiche per l’amministrazione comunale. Non ci sono più soldi neanche per pagare gli stipendi allo staff del Sindaco, che dal primo gennaio rimarrà solo persino a Palazzo San Giorgio: i contratti esterni (ex articolo 90 del testo unico degli enti locali) sottoscritti con Stefano Perri, Valentina Raffa, Giampaolo Puglia, Cosimo Mazzeo, Alberto Spinola e Franco Arcidiaco sono stati risolti a partire dal 1° gennaio. Lo staff del Sindaco, quindi, continuerà a lavorare e ad essere retribuito soltanto per questo mese di Dicembre. La decisione è stata presa dall’area “Risorse Umane” del Comune, alla luce del deficit strutturale dell’ente, accertato in occasione del conto consuntivo 2018 approvato lo scorso 24 maggio. Pesano come un macigno sulle casse dell’ente i pareri ministeriali e le pronunce della Corte dei Conti che hanno stabilito il divieto di affidare incarichi a personale esterno a quello di ruolo dell’ente.

La situazione delle casse di Palazzo San Giorgio è talmente tanto grave che, oltre a lasciare il Sindaco senza staff, sta provocando gravi ritardi anche nei pagamenti. Il Comune è in gravi difficoltà economiche e il debito dell’ente con l’Avr per i rifiuti e con la Sorical per l’acqua comporta pesantissimi disagi nella quotidianità dei cittadini, costretti a vivere spesso e volentieri senz’acqua e sommersi dai rifiuti accatastati in ogni portone.

Tra le notizie peggiori degli ultimi giorni c’è anche il licenziamento degli operai della ditta che doveva realizzare il parcheggio del Palazzo di Giustizia, quello su cui Falcomatà, Oliverio, Rosy Bindi e Renzi in più occasioni ci avevano messo la faccia. Il motivo? Neanche a dirlo, i mancati pagamenti da parte del Comune di Reggio Calabria. Nelle motivazioni del licenziamento, infatti, viene specificata l’inadempienza del committente. Senza i fondi dovuti, i lavori si sono bloccati. Il cantiere era ripartito a maggio scorso dopo un lungo periodo di stop, grazie all’accordo tra la ditta e il Comune. Ma quell’accordo è rimasto aleatorio, come si suol dire “parole al vento”. Già da mesi la ditta aveva chiesto al Comune i pagamenti, e adesso la mazzata del nuovo stop. Con il rischio che si perdano anche le opere già realizzate, destinate ad ammalorarsi.

Anche stavolta, dopo quasi otto anni, il Sindaco riuscirà a dare la colpa a “quelli che c’erano prima“? Intanto il rischio del dissesto finanziario è sempre più incombente…

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