Elezioni Regionali, Pippo Callipo a StrettoWeb: “se sono di destra? Non mi offendono, hanno vecchie logiche politichesi. Io sogno una Calabria libera, orgoglioso di avere Oliverio come avversario”

StrettoWeb

Elezioni Regionali Calabria, intervista a Pippo Callipo a 360°: l’impegno manageriale per una Regione libera dalla “schiavitù moderna in cui è costretta” con l’obiettivo di “non costringere i giovani ad emigrare”

Pippo Callipo non ha bisogno di presentazioni. A 73 anni, il Cavaliere del Lavoro è concentrato per realizzare il suo sogno più grande. “Credo sia l’ultimo che mi è rimasto“, forse il più importante. “La spinta per scendere in campo di nuovo, in politica, per le elezioni Regionali calabresi, nonostante qualche tentennamento, mi è arrivata dalle persone e dalla società civile che mi hanno sollecitato ad interessarmi più direttamente dei problemi dei calabresi” ha detto il noto imprenditore vibonese ai microfoni di StrettoWeb. “Scendo in campo con il mio movimento, l’associazione ‘Io Resto in Calabria’ con cui mi ero già candidato nel 2010. L’associazione è nata nell’estate 2009, prima del Movimento 5 Stelle di cui mi sento un po’ precursore. Ma nel 2010 soltanto centomila calabresi ci hanno votato. Oggi credo che, dopo tutte le difficoltà subite in questi dieci anni, dopo tutte le sofferenze, la migrazione giovanile aggravata, i sogni disillusi, adesso ne abbiano le tasche piene e può darsi che questa volta capiscano che devono cambiare e abbandonare le vecchie logiche della politica clientelare. Contrasterò i politici che provvedono alla visita medica, al rilascio del certificato e cose simili, solo per schiavizzare le persone e non renderle libere di esprimere il proprio voto“.

Callipo racconta la sua storia, la molla che gli ha fatto scattare l’impegno civico per la società calabrese: “Ho avuto particolari attenzioni dalla ‘Ndrangheta, mi hanno sparato la porta degli uffici e quando il giornalista Pietro Melia mi chiese se dopo quel gesto sarei andato via come gli altri imprenditori calabresi che subivano minacce, io ho avuto lo scatto d’orgoglio e ho risposto di no, ho detto così, ‘io Resto in Calabria’ perchè ho altri sogni da realizzare. Quello è diventato il mio slogan, il mio movimento, e i miei sogni li ho realizzati tutti con la Fabbrica del Gelato e il Popilia Resort. Adesso voglio realizzare un altro sogno nel cassetto, forse l’ultimo, quello di restituire la libertà alla Calabria e ai calabresi, fare in modo che possano riacquisire quella dignità calpoestata e offesa dal sistema che negli anni si è creato e consolidato. E’ il sistema in cui ti costringono al bisogno della persona che ti risolve i problemi, a cui ti leghi per la vita. E’ una forma moderna di schiavitù: il mio sogno è quello di rendere liberi i calabresi. Voglio fare una rivoluzione, ovviamente pacifica, una rivoluzione di cambiamento, perchè le rivoluzioni invertono il senso di marcia, affinchè i calabresi possano nuovamente avere i loro diritti, sempre tenendo presente che hanno i loro doveri rispetto alla società. Mi riferisco al diritto alla salute, al diritto ad ottenere autorizzazioni necessarie a svolgere la loro attività, con la massima libertà, senza dipendere o andare a bussare da qualche onorevole che detiene questo potere. La gente qui è soggiogata, non è libera. Questo è il mio punto principale. Poi bisogna risolvere il problema dei giovani, che sta a cuore a tutti, se ne parla da 20 anni ma non si è mai realizzata qualcosa di reale, un cambiamento vero affinchè dieci, cento, mille ragazzi non debbano essere costretti a partire dalla Calabria per realizzarsi ma possano scegliere di rimanere qui a lavorare e avere soddisfazioni. Voglio creare opportunità di lavoro remunerate, per quello che è giusto, combattere il lavoro nero, il lavoro sottopagato, farò una grande lotta per questo e so che mi farò nemico qualche prenditore, perchè i prenditori non vorrebbero cambiare questa situazione di confusione e raccomandazioni, ma i giovani devono avere nuovamente dignità e bisogna dargli la possibilità di scegliere di rimanere in Calabria con un lavoro e uno stipendio che gli consenta di costruire famiglia, sposarsi e fare figli dove sono nati e dove ci sono i loro affetti“.

Lo scoglio più grande, però, passa dalla possibilità di trasformare le parole in fatti. Come realizzare tutto questo? “La linea guida essenziale e principale – prosegue Callipo rispondendo alle nostre domande – sarà quella di costruire una squadra di persone competenti. Se dovessimo vincere, mi affiderò ad un team di Assessori bravi, capaci, onesti, con una provata morale. Dovranno essere persone limpide, ma soprattutto competenti. Assegnerò tutte le deleghe disponibili agli assessori, e ognuno dovrà essere competente in quel settore. Non mi interessa favorire amici, parenti, fidanzate o cose varie. Anzi. Sono proprio quelle le vecchie logiche da sovvertire. Avrò carta bianca per scegliere gli assessori tra tutte le competenze che mi saranno proposte, e faremo delle riunioni veloci, non dico giornaliere ma quasi affinchè il governo della Calabria sia un governo unito e forte, con esecutori che possano risolvere ogni problema del loro settore. E’ quello che è mancato in questi anni“, con evidente riferimento ad Oliverio che in 5 anni non ha mai avuto una Giunta stabile, chiara, completa e definita, al punto che forse ci sarebbe bastato scrivere “che in 5 anni non ha mai avuto una Giunta”…

Sul programma elettorale Callipo è molto schietto: “è essenziale, ma non è la cosa più importante. Sarà molto più importante riuscire a metterlo in atto e attuarlo. Io, un po’ scherzando con gli amici, dicevo che per me andrebbe bene il programma di Oliverio, o prima ancora quello di Scopelliti o di Loiero. I programmi sono tutti bellissimi quando li leggi, sia quelli della destra che quelli della sinistra, anche perchè li affidano ad esperti, magistrati, studiosi, professori che li realizzano per loro. Sono tutti zeppi di buoni propositi perchè vanno ad affrontare le carenze e le problematiche del territorio calabrese. Ma poi il vero problema è come attuarli questi programmi e come risolvere i problemi. Un programma bellissimo che non viene realizzato è inutile“.

Tra le idee più importanti di Pippo Callipo, c’è il porto di Gioia Tauro: “è un gioiello che abbiamo ma non sappiamo valorizzare, non sappiamo nemmeno far vedere ed esporre nelle migliori condizioni, e allora chi volete che venga a Gioia a pensare di aprire un’attività dentro o fuori dal porto se ci sono posti inaccessibili, all’esterno sembra ci sia la giungla con quella vegetazione selvaggia e non curata. Dovremmo rendere bellissima Gioia Tauro e i suoi dintorni, dentro e fuori il porto, e invitare imprenditori, avere contatti con le associazioni industriali, invitare le persone qui come una volta arrivò a me un invito da Genova, addirittura mi avrebbero ospitato lì una giornata per visitare posti e strutture da poter eventualmente utilizzare per spostare la mia attività lì. Fare queste operazioni di marketing e di promozione del territorio è molto importante per attrarre investimenti. Gioia Tauro è molto importante, perchè può essere il motore dello sviluppo di tutta la Calabria creando occupazione addirittura in tutto il mezzogiorno, sarebbe una grande opportunità ma neanche ce ne rendiamo conto. Sarà molto importante lavorare su quello“.

Nonostante lo spirito fortemente innovatore e se vogliamo anche anti-politico di Callipo, che vuole cambiare il sistema e non fa alcun riferimento a valori ideologici, il Movimento 5 Stelle non ha sposato il suo progetto: “hanno detto che andranno da soli, il loro capo politico ha detto che io sarei stato il cavallo di Troia del Pd ma non ho capito questa frase. Il cavallo di Troia è servito ad espugnare una città nemica. Io cosa dovrei espugnare? Io sono sempre stato vicino ai grillini, lo sono ancora con moltissimi di loro. Ma stanno vivendo una situazione molto travagliata all’interno del movimento, soprattutto in Calabria, quindi secondo me non troveranno mai la soluzione per appoggiarmi in questa coalizione. Noi andiamo avanti così, poi vedremo. Certo, se decidessero di appoggiarmi e condividere il mio progetto, si può sempre recuperare un rapporto e andare avanti insieme. Sabato dopo meno di un’ora dalla mia candidatura, il segretario del Pd Zingaretti ha detto che mi avrebbe appoggiato. Poi abbiamo avuto altre adesioni come quella di 10 idee per la Calabria del prof. Gattuso e altri partiti di sinistra come Articolo 1“.

Ma da sinistra non mancano i mugugni per Callipo che, secondo Il Manifesto, sarebbe “il Re del Tonno che amava la destra“. L’imprenditore vibonese risponde: “che devo dire, non è che mi offende essere di destra. Queste persone dovrebbero venire a spiegarmi nel 2019 cosa significa essere di destra o di sinistra, accetterei una lezione in tal senso. Come ti esprimi se sei di destra o di sinistra? Come tratti il prossimo, come ti realizzi nel sociale, come hai rapproti con i dipendenti se sei di destra o di sinistra? Cosa vuol dire? Come ti interessi ai problemi degli altri se sei di destra o di sinistra? Spiegatemelo. L’ho chiesto a qualche amico di vari partiti, ma non me l’hanno saputo spiegare. Mi accusano per una foto che ho fatto nel 2014 ad un convegno con Wanda Ferro. Conosco Wanda da moltissimo tempo, sono stato ad un convegno e ho detto quello che pensavo. Io non sono un politico, sono un imprenditore. Non capisco logiche politiche. Certo, in quell’occasione mi sono espresso a favore di Wanda Ferro. Ma si ricorda in quella competizione elettorale chi c’era dall’altro lato? Chi avrebbe vinto le elezioni se lei avesse perso?“. Certo, c’era Oliverio, che poi ha vinto e ha governato la Calabria per più di 5 anni: “Ecco, appunto. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Non è questione di destra o sinistra, io non capisco le logiche politiche. Se vinco le elezioni e governo, non farò politica, ma gestione. La politica la potremo fare a Roma per ottenere fondi, ma sempre occupandomi della gestione della macchina calabrese. Se si intende “gestire una Regione” come politica, allora farò politica, altrimeti no. Mi occuperò di attuare il programma con una gestione manageriale. Scriveremo il nostro programma e io mi occuperò di controllare che il programma venga attuato. Non si può scrivere un programma e dopo 5 anni non dare conto a nessuno di quello che hai fatto o non hai fatto“.

Dopo l’ennesima fiondata ad Oliverio, Callipo rivendica anche il suo rapporto con i sindacati alla luce dei mugugni della CGIL: “il mio Sindacato è Confindustria. Da quando sono io a dover chiamare i Sindacati? Io sono un imprenditore. Il sindacato rappresenta i lavoratori. Io non devo contattare nessuno, ne’ CGIL ne’ CISL ne’ UIL. Però lo ricordo come fosse ieri, e lo scriva per favore, che quando mi sono insediato alla presidenza di Confindustria Calabria, nel 2001, il primo tavolo, la prima riunione, l’ho fatta a Via del Mare, Sant’Eufemia-Lamezia, nella sede della CISL, con CGIL, CISL e UIL, c’erano Pignataro, Castagna e Sbarra. Non sono andato dai governatori di allora o da qualche ordine professionale. La prima uscita è stata proprio con i tre sindacati. Poi se ogni cosa viene strumentalizzata, io non posso farci nulla“.

Infine, Callipo si augura una campagna elettorale leale e onesta: “non mi interessano i problemi della destra, il fatto che debba essere Salvini a decidere per la Calabria è un problema loro e non mio. Sul Sindaco di Cosenza Occhiuto o su altri esponenti dei partiti di destra non intendo esprimere alcuna valutazione. Mi auguro di avere avversari leali e corretti come io sarò con loro, sia per la destra che per i grillini che per gli altri. La mia campagna elettorale non sarà contro gli altri, ma sarà per i calabresi. Nella mia attività imprenditoriale non mi interesso di altre aziende, faccio strategie interne guardando al mercato e mai guardando agli altri. Questa è la mia mentalità e non la cambierò certo a quest’età“.

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