Regionali Calabria, Oliverio: “ho incontrato Zingaretti. Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio”

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Regionali Calabria, Oliverio: “ho incontrato Zingaretti. Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio. Durissimo attacco al “re del tonno”: “ne parlano i pentiti”

“È vero: ho incontrato Zingaretti, a lui ho confermato che non ho mai inteso Oliverio o la morte”. Parla Mario Oliverio, a margine dell’inaugurazione del suo comitato elettorale a Lamezia Terme, confermando l’incontro con il segretario nazionale del Pd a Roma. “Ho dato la mia disponibilità – prosegue- a lavorare insieme per un percorso e un approdo unitario. E l’ho fatto senza chiedere nulla in cambio, non ho chiesto posti o nomine o promesse varie. Ho solo chiesto una seria correzione di linea rispetto a questi mesi prima di tutto riaprendo un rapporto ed un dialogo positivo con la coalizione del centrosinistra incredibilmente interrotto dal Commissario Regionale. Ripartire dalla coalizione di centro sinistra che ha vinto le ultime elezioni regionali per andare oltre, attraverso un proficuo confronto con movimenti e forze civiche liberando il Pd da atteggiamenti arroganti che finora hanno provocato danni ed isolamento del partito. Correggere questo grave errore commesso contro la coalizione di centrosinistra: un arco di forze importanti del centrosinistra vengono prima snobbate e poi contrastate. Questa chiusura è incredibile”. “Per me ho solo chiesto, al mio partito -aggiunge-  un atto politico concreto di riconoscimento del mio onore e della mia dignità politica. Per queste ragioni ho chiesto atti ufficiali e non parole e chiacchiere. Vedo che la risposta è stata la candidatura di Pippo Callipo. Non so dove, come e quando sia stata pensata questa proposta.  Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo, intendo dire politicamente, se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia.  Né voglio immaginare cosa sarebbe successo se invece di trovarci di fronte a pronunziamenti e decisioni inequivocabili da parte di un giudice terzo o difronte alla sentenza della Cassazione che attesta “un chiaro pregiudizio accusatorio” nei miei confronti, se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro”. Oliverio si riferisce a due circostanze: il nome di Callipo fu fatto da un pentito Andrea Mantella, il quale sostenne che negli anni ’90, l’imprenditore fu vicino ad uno dei boss della cosca Mancuso. Altra circostanza è il rinvio a giudizio del “re del tonno” per omicidio colposo per la morte di un dipendente dell’azienda in un incidente sul lavoro.

Regionali Calabria, Oliverio: “ci vuole coraggio a dire che Callipo è il rinnovamento”

Sono stupito che Zingaretti, che non è mai venuto finora in Calabria, venga venerdì prossimo a mettere la faccia su un candidato di così forte esposizione”, afferma Mario Oliverio.” E poi, e a parte tutto –prosegue–  come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio: ecco perché dico che si sta continuando su una linea incredibile e suicida portata avanti senza alcuna comprensibile ragione e giustificazione. Vedo che il Commissario è giunto persino a scomodare la figura di un grande imprenditore come Olivetti. Consiglio di abbassare toni euforici. Si abbia almeno rispetto della memoria di Olivetti”, conclude.

Regionali Calabria, Oliverio: “non sarà il commissario Graziano a cancellare mia storia”

“Io sono un dirigente del Pd e non sarà Graziano a cancellare o a ledere la mia identità, la mia storia, la mia riconoscibilià”. E’ quanto afferma Mario Oliverio, parlando al rischio di espulsione dal Pd qualora si candidi alle regionali in contrapposizione a Pippo Callipo, come detto dal commissario dem. “Graziano – prosegue- dovrebbe rimuovere dalla sua memoria e, quindi, dalla sua indole, fasi della storia che sono ormai archiviate: lo stalinismo, una concezione dittatoriale della vita politica. La vita politica è fatta di pluralismo e di democrazia. Si guardi intorno e veda che qui c’è il Pd. Si rifletta sulle iniziative che ci sono state in questi mesi. Si vada a rivedere attraverso i video la composizione e la forza ed anche la qualità di quelle presenze e ci si renderà conto che il Pd è lì, insieme alla società che ha accompagnato in questi mesi questa fase. Se cinquemila iscritti sottoscrivono un documento ci sara’ pure una ragione. Se 270 sindaci sottoscrivono una proposta di candidatura e tra questi tutti i sindaci del Pd, nessuno escluso, ci sara’ pure una ragione. Ed allora di che cosa parla Graziano? Di quale partito parla? Io mi auguro, e ancora oggi insisto rivolgendo un appello in tal senso a Zingaretti, che il segretario assuma personalmente la direzione di questa vicenda. Che, a parte i consiglieri, ascolti sindaci, iscritti, ascolti anche le forze della società civile e gli imprenditori, e si faccia dare valutazioni. Chieda chi è Graziano, con tutto il rispetto per la persona, chieda anche a chi vive negli angoli più sperduti di questa regione e gli diranno: ah Oliverio, il comunista, il dirigente del Pd”. “Mi auguro che Zingaretti –aggiunge– possa riprendere le fila di questa situazione con grande serenità senza condizionamenti, e riprendere le fila di un cammino che mi auguro possa consentire una ricomposizione. Lo dico per la Calabria e per il Pd. Una proposta va confrontata prima di essere sostenuta. In quali sedi è stata definita questa proposta? Con quali forze del Pd calabrese? In quale istanza ed in quale luogo del Pd calabrese si è venuti a dire ‘noi pensiamo che possa essere Callipo? Ma vi pare questa una forzatura di Oliverio o, invece, una forzatura di chi pensa da Roma di decidere sulla testa di tutto e di tutti“, conclude.

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