Nino Candido, Liliana Segre e la Cittadinanza Onoraria di Reggio Calabria secondo Falcomatà

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Reggio Calabria – Nel giorno del lutto cittadino per i funerali di Nino Candido, il giovane Vigile del Fuoco reggino ucciso dall’esplosione di Alessandria, il Sindaco Falcomatà ha annunciato la volontà di concedere la cittadinanza a Liliana Segre

Reggio Calabria piange Nino Candido, un suo figlio che s’è distinto eroicamente al punto da morire in servizio, sul lavoro, da pompiere, fuori sede. Una storia tristissima che da giorni commuove la città perchè racconta il dramma di tante famiglie che vedono i loro figli costretti ad emigrare per lavorare e realizzare i loro sogni, con un epilogo ancor più tragico perchè rappresentato dal sacrificio estremo di un servitore dello Stato che poco tempo fa su facebook chiedeva “quanto vale la vita di un pompiere?

La salma di Nino Candido, appena 32 anni, un ragazzo brillante e sempre sorridente con tante passioni, un matrimonio fresco di appena un anno e Reggio sempre nel cuore, è rientrata in città per i funerali che si ripeteranno domani al Duomo dopo quelli solenni di oggi ad Alessandria. A Reggio Calabria – e ci mancherebbe altro – il Sindaco Falcomatà ha proclamato per oggi il lutto cittadino e imposto le bandiere a mezz’asta.

Peccato che nelle stesse ore ha annunciato la volontà di concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, personaggio straordinario che merita ogni tipo di rispetto e ammirazione, ma che nulla ha a che vedere con la città di Reggio Calabria. La “cittadinanza onoraria“, infatti, è un riconoscimento concesso da un comune o da uno Stato ad un individuo “che si considera particolarmente legato alla città per il suo impegno o per le sue opere. La persona deve essersi distinta particolarmente nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico od in opere, imprese, realizzazioni, prestazioni in favore degli abitanti del comune, rendendone più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, o in azioni di alto valore a vantaggio della nazione o dell’Umanità intera“.

Liliana Segre, in quanto supersiste dell’Olocausto e soprattutto come testimone della Shoah italiana, meriterebbe la Cittadinanza Onoraria della Terra intera, se possibile dell’Universo. Potremmo darle il nome di una stella ancora anonima, non a caso il Presidente Mattarella l’ha nominata giustamente Senatrice a vita. La Segre si sta distinguendo in questi anni difficili in una battaglia di libertà e democrazia che è giusto sposare e sostenere. Ma non ha nulla a che vedere con Reggio Calabria, così come non ci risulta che a Reggio Calabria ci sia qualcuno che l’abbia mai messa in discussione e quindi serva un riconoscimento come a specificarle da che parte stiamo.

La cittadinanza onoraria di Reggio Calabria, invece, la meriterebbe proprio Nino Candido, che è reggino e che ha dovuto a malincuore abbandonare la propria città per inseguire i suoi sogni. Chissà se oggi lo staremmo piangendo, nel caso in cui avesse avuto la possibilità di vivere e lavorare nella sua città natale senza essere costretto ad emigrare. E, ovviamente, senza nulla togliere alla Segre: non avremmo mai e poi mai voluto commentare un simile parallelismo in un momento così triste per la città, ma se il Sindaco annuncia l’intenzione di concedere la cittadinanza onoraria a un personaggio che non ha nulla a che vedere con Reggio Calabria proprio nel giorno di un lutto cittadino così grave, sentiamo il dovere di sottolineare un sentimento di disorientamento assolutamente condivisibile ed estremamente diffuso in città. Una città che, invece, avrebbe tremendamente bisogno di istituzioni vicine alla gente e di punti di riferimento amministrativi e politici che sappiano recepire e interpretare le esigenze del territorio. Invece i reggini oggi si sentono soltanto etichettare come “lordazzi” e vedono ogni giorno ingrandirsi la distanza tra i palazzi del potere e la vita reale di ogni giorno.

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