Messina, De Domenico ineleggibile all’Ars: “Vicenda che non si conclude qui, continuerò il mio impegno di deputato”

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Il Tribunale di Palermo dà ragione al sindaco di Brolo. Il deputato Ars De Domenico era ineleggibile per l’incarico ricoperto all’Università di Messina

Il deputato regionale PD Franco De Domenico era ineleggibile all’Assemblea regionale. Al posto del deputato messinese potrebbe ritornare sui banchi Ars il sindaco di Brolo Pippo Laccoto, già deputato regionale in tre legislature. Il Tribunale di Palermo ha sancito l’ineleggibilità di De Domenico, che all’epoca della sua elezione era direttore generale dell’Università di Messina. E poiché l’Ateneo della Città dello Stretto è destinatario di finanziamenti regionali questo poneva il candidato del Pd in una condizione di ineleggibilità. Il Tribunale con ordinanza ha inoltre disposto anche la condanna per De Domenico al pagamento delle spese processuali. L’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal tribunale è sospesa in pendenza di appello.

De Domenico: “la vicenda non si conclude qui”

Immediata la replica dell’On. De Domenico che in una nota precisa; “In merito alla sentenza di primo grado che attiene alla mia pretesa ineleggibilità, al fine di evitare fraintendimenti sul relativo contenuto e sulla sua immediata efficacia, intendo precisare quanto segue: “Prendo atto della sentenza del Tribunale di Palermo e non intendo commentarla, perché ritengo che le decisioni delle istituzioni giudiziarie vadano rispettate. Tuttavia proprio nel rispetto dei valori istituzionali, nella convinzione della legittimità del mio percorso e della correttezza delle mie ragioni, proporrò appello. Evidenzio, a tal proposito, come la normativa in materia (D.Lgs n. 150 dell’1 settembre 2011) preveda testualmente all’art. 22 comma 8 che: “L’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal tribunale è sospesa in pendenza di appello”. Ritengo, pertanto, che la vicenda non sia assolutamente conclusa e finché ciò non avverrà, continuerò a garantire il mio impegno al servizio dei cittadini della mia provincia sui banchi dell’ARS”.

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