Caso Vivina Parisi, proseguono le ricerche del piccolo Gioele: “Non riusciamo a impostare le ricerche in modo idoneo perché non sappiamo molte cose”

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Messina. Proseguono le ricerche del piccolo Gioele Mondello scomparso lo scorso 3 agosto insieme alla madre, Viviana Parisi, trovata morta nei boschi di Caronia. Attesi dagli inquirenti i risultati dell’autopsia che potrebbero offrire nuovi spunti per trovare il bambino

Il trascorrere delle ore mette pressione e la ricerca diventa sempre più complicata, ma dobbiamo restare ottimisti per forza, dobbiamo trovare il piccolo Gioele“. A dichiararlo il maresciallo Nicola Zarbo, istruttore cinofilo del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi impegnato da otto giorni nelle ricerche del bambino di 4 anni scomparso dallo scorso lunedì con la madre, la deejay 43enne Viviana Parisi.

Il corpo di Parisi è stato rinvenuto nel pomeriggio dello scorso sabato, 9 agosto, nei boschi di Caronia a poco più di un km dal luogo in cui madre e figlio avevano fatto perdere le loro tracce, dopo avere avuto un lieve incidente d’auto sull’autostrada Messina-Palermo.

Purtroppo, quando abbiamo trovato la mamma le speranze per lei sono finite ma per il bambino no, dobbiamo continuare a cercarlo, giorno e notte – dice il maresciallo Zarbo in una intervista all’Adnkronos – Le testimonianze sono abbastanza discordanti e quindi si fanno diverse ipotesi, e tutto questo rende più difficile le ricerche“. Non si si sa, ad esempio, dove la donna è uscita dall’autostrada – spiega ancora il maresciallo Zarbo – la situazione è veramente oscura e questo non agevola affatto la ricerca. In più il terreno dove facciamo le ricerche è composto da una fitta vegetazione di rovi. A volte non si riesce neppure a entrare in alcune aree. Ecco perché non riusciamo a impostare la ricerca in modo idoneo, perché non sappiamo molte cose“.

Le ricerche sono iniziate lunedì 3 agosto dalle 11:30 – dice il sottufficiale delle Fiamme gialle – quando si è saputo della scomparsa della donna. Inizialmente con cani e droni e diverse squadre per il controllo di tutte le aree. Controlli che partivano da dove è stata vista la donna per l’ultima volta in autostrada. Da quel punto fino alla Strada statale 113 sul lungomare per cercare la donna e il figlio. Poi, da sabato la situazione è cambiata, dopo il ritrovamento del corpo della donna. Senza il bambino”.
Da quel momento – dice il maresciallo Zarbo – con l’ausilio di cani e i droni la ricerca è proseguita nella zona attorno al luogo di ritrovamento della donna“.

Vi è inoltre grande attesa riguardo i risultati dell’autopsia sul corpo della donna, sulla base delle cui risultanze potrebbe diventare possibile riorganizzare i criteri della ricerca per fare in modo che diventi ancor più mirata.

Intanto la task force impiegata nelle ricerche del piccolo Gioele è composta anche dalla Protezione civile, dalle guardie forestali e da volontari. Se dall’autopsia dovesse emergere che la deejay sia stata uccisa, ipotesi che al momento non viene esclusa, si potrebbe anche indagare in direzione di un possibile rapimento. A quel punto, le ricerche verrebbero estese in altre zone. Se Viviana Parisi si fosse uccisa, però, ipotesi che secondo gli inquirenti attualmente è la più probabile, allora le ricerche proseguirebbero nelle zone della scomparsa, ampliandone i confini.

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