Reggio Calabria: presentato il Festival Miti Contemporanei [FOTO e DETTAGLI]

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Reggio Calabria: il Festival Miti Contemporanei, ancora una volta, si presenta ricco di innovazioni, di spettacoli, di incontri, di performance artistiche

Internazionalizzazione, sguardo sul Mediterraneo, arte e cultura a 360 gradi: il Festival Miti Contemporanei, ancora una volta, si presenta ricco di innovazioni, di spettacoli, di incontri, di performance artistiche. Il programma della VIII edizione del Festival, ideato e organizzato dalla Compagnia Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano, e che si terrà dal 28 novembre al 4 dicembre, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, svoltasi presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria, uno dei siti storico-artistici della città che ospiteranno i diversi eventi. Caratteristica del Festival – finanziato dalla Regione Calabria – Attività culturali – Annualità 2018, nell’ambito del Bando Eventi Storicizzati – è sempre stata, infatti, quella di coinvolgere in questo percorso artistico attorno al Mito nella sua declinazione contemporanea i luoghi, i beni storici della città metropolitana di Reggio Calabria, che a quel mito rimanda nella sua classicità, ma che diviene naturale centro per unire tradizione e sperimentazione. E quando si parla di Miti, “quale luogo migliore del Museo archeologico?”. Lo ha evidenziato, nell’introdurre la conferenza stampa, proprio il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, che ha sottolineato l’adesione al progetto del Festival: “perchè – ha aggiunto – è un’attività giovane e noi dobbiamo assolutamente sostenere coloro che hanno la tenacia ed il coraggio di creare iniziative per questi territori”.

E’ stata, quindi, Teresa Timpano, direttore artistico del Festival e della compagnia Scena Nuda, ad illustrare nei dettagli il programma di “Miti Contemporanei”, che punta anche quest’anno, come si diceva, sull’internazionalizzazione: “siamo appena tornati dalla Grecia – ha affermato – dove abbiamo proposto lo spettacolo “Penelope” e abbiamo incontrato il pubblico greco, che ci ha mostrato grande partecipazione e attenzione. Ciò ha creato un grande ponte che ci porterà a nuovi progetti di innovazione nel prossimo biennio , insieme ad altre tre realtà italiane”. Il programma del festival si apre proprio nel segno dell’internazionalizzazione, il 28 novembre, con un incontro che prosegue la linea avviata lo scorso anno, con la collaborazione con la Grecia: si parte, infatti, con un focus sulla drammaturgia del Mediterraneo (Italia e Grecia), realizzato in collaborazione con Giorgia Karvunaki, e che sarà incentrato su due nuovi testi drammaturgici. Il primo è un’opera di Filippo Gessi, drammaturgo della compagnia Scena Nuda, “Pasifae”, in cui la protagonista, “in un contesto di crisi di valori, in questa solitudine in cui vive – ha spiegato Gessi – riscopre se stessa e la sua umanità, e alla fine le emozioni lasciano spazio ai sentimenti”; il secondo è “Il penultimo dei Monikin”, del grande autore Paris Takopulos , considerato il Beckett greco.

La seconda parte dell’incontro svilupperà il tema del rapporto tra testo, messinscena e critica, in collaborazione con il Gispe, gruppo Giornalisti dello Spettacolo del Sindacato Giornalisti Calabria e con l’Associazione nazionale critici di Teatro, che sarà rappresentata dal presidente Giulio Baffi, critico di Repubblica Napoli. L’internazionalizzazione passerà anche dal rinnovato rapporto con il Teatro Karolos Koun di Atene che, nella scorsa edizione, ha proposto un intenso “Giulio Cesare” e che quest’anno darà vita ad un’altra prima nazionale, con “Le serve” di Genet, per la regia di Marianna Calbari. Il programma proseguirà puntando, come di consueto, sulla valorizzazione degli autori contemporanei che guardano alla riscrittura del mito: è il caso del teatro dedicato ai più giovani, con “Come Hansel e Gretel”, proposto dal Teatro Libero di Palermo. Ma tanti saranno gli altri appuntamenti previsti, fino al clou del 4 dicembre: a chiudere il Festival sarà, infatti, la prima regionale de “La tempesta” di Shakespeare, nella versione diretta da Luca De Fusco e presentata con successo al Napoli Teatro Festival. Ad interpretarla, alcuni dei nomi più importanti del teatro contemporaneo, come Eros Pagni e Gaia Aprea.

Tanti altri appuntamenti, si diceva: come la prima nazionale di “Ver Sacrum”, di e con Manolo Muoio, proposto dalla compagnia Zahir di Cosenza, spettacolo vincitore del bando per singolo artista proposto dal Festival. “Un progetto – ha dichiarato, in conferenza stampa, Manolo Muoio – che nasce da un testo di un autore francese di fine Ottocento, Marcel Schwob, che decide di far rivivere un vecchio mito del Medioevo”. E ancora: il Balletto di Roma, con la prima regionale di “Reveals”, una particolare performance che rientra – ha sottolineato Teresa Timpano – “in un progetto della Compagnia per la valorizzazione dei temi artistici all’interno dei luoghi culturali”. In questo caso, ha aggiunto il direttore artistico, abbiamo scelto la Pinacoteca civica: “è un incontro nuovo per Reggio Calabria, che permette ai danzatori professionisti di danzare tra le opere d’arte”. Quindi, la compagnia Teatri d’Imbarco che torna con “La cameriera di Puccini”, realizzato in sinergia con il Conservatorio di Reggio e che offre un racconto insolito del grande compositore; l’arte contemporanea con l’installazione creata dall’artista Shendra Stucki, proposta dal Face Festival come Evento Regionale Condiviso, a cura di Paolo Genoese; la “camera sensoriale ‘Poesia’ Italia Grecia”, ovvero “una camera – ha spiegato Teresa Timpano – in cui il pubblico si immerge attraverso tutti i sensi”, apprezzando, ad esempio, poesie (in questo caso, anche quelle dell’autore reggino Marco Nastasi); la lezione-incontro con gli studenti del liceo scientifico “Volta”, sul tema “Mito e contemporaneo”, condotta da Lucrezia Ercoli, direttore del festival Popsophia e docente di storia dello spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti, e dalla professoressa Francesca Crisarà. Fino all’evento che si terrà a Milano, un concerto rap, in prima nazionale, con artisti emergenti.

Senza contare la sinergia, che si rinnova da molti anni, con il premio mondiale di Poesia “Nosside”, creato dal professore Pasquale Amato, che vedrà lo svolgimento della cerimonia di premiazione nell’ambito della seconda giornata del festival. Il tutto, come sempre, all’interno dei siti storici della città metropolitana di Reggio Calabria: saranno ben 10, tra cui il citato Museo, l’Odeion, l’Ipogeo di Piazza Italia (che anche quest’anno ospiterà una visita guidata realizzata appositamente per il festival), il Castello Aragonese, l’Auditorium Zanotti Bianco, la Biblioteca, la Pinacoteca, il Teatro Cilea. Un progetto importante, dunque, quello del Festival, come evidenziato dal direttore organizzativo, Roberta Smeriglio: un progetto che, “nel corso degli anni – ha sottolineato – si è sviluppato molto”, anche “grazie alle relazioni partenariali, sia italiane che internazionali, alle competenze, alla fruizione dell’offerta culturale da parte di un pubblico sempre più esigente”. “Da sempre – ha aggiunto – il festival ha fatto formazione”, altro elemento importante. Occorre avere la consapevolezza, ha rimarcato ancora Roberta Smeriglio, che si deve parlare di “impresa culturale, perchè la cultura è impresa, non è tempo libero, non è ricreazione, è impegno, dedizione, lavoro”. In questo senso, Federculture definisce alcuni parametri e temi dell’impresa culturale: “la qualità, che, per quanto ci riguarda, è in fortissima crescita; la partecipazione, anche questa in fortissimo progresso; il territorio, al centro del festival e di tutte le relazioni; l’innovazione digitale, su cui stiamo lavorando; l’accountability, ovvero la capacità di impegno delle risorse finanziarie, in maniera efficace”. Insomma, un bilancio più che positivo ed uno sguardo al futuro.

Un lavoro sottolineato anche dall’assessore al patrimonio storico-artistico-archeologico-paesaggistico del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, complimentandosi ancora per il successo ottenuto in Grecia dalla Compagnia Scena Nuda: “Un lavoro di cui beneficia la città, che ha allevato la città, che ha avvicinato alla cultura”. “Sono contenta di vedere che gli spettacoli si svolgono in molti luoghi della città, di vedere come questi luoghi siano conosciuti e cresciuti, come in questi anni siamo cresciuti anche noi. Quello che stiamo facendo – ha aggiunto, riferendosi all’azione dell’assessorato e dell’amministrazione – è di creare un filo conduttore, una serie di eventi che tutelino e valorizzino i beni culturali. E’ un obiettivo comune, che unisce il nostro lavoro e quello del Festival”. Luoghi culturali e storici, dunque, elementi centrali: e non a caso, si intitola proprio “AltriLuoghi” il sotto-progetto che precede “Miti Contemporanei” e che, dal 29 ottobre al 25 novembre, trasporterà idealmente la città verso la rassegna principale, coinvolgendo le associazioni reggine, che ospiteranno una performance teatrale. In particolare – ha spiegato Teresa Timpano – l’obiettivo è quello di “diffondere la cultura in tutta la città, portando il teatro anche in luoghi alternativi: circa un migliaio sono state in questi anni le persone coinvolte, come associazioni, che riescono a promuovere, dunque, la cultura e il festival ad altre 3-4 mila persone”. Quest’anno saranno quattro attori a presentare dei testi estrapolati da opere di Shakespeare e Cechov; tra le iniziative da sottolineare, quella che animerà il Bibliobus che farà tappa a Piazza Camagna.

Gli ospiti del Festival

Alcuni tra i grandi nomi che saranno protagonisti della VIII edizione del “Festival Miti Contemporanei”

Eros Pagni: tra i più grandi attori italiani, di teatro, ma anche di cinema (per il suo ruolo ne “La cena”, di Scola, ha vinto nel 1999 il Nastro d’argento), senza contare le interpretazioni in produzioni televisive. Ha lavorato con i più importanti registi italiani e, sempre diretto da Luca De Fusco, ha interpretato spettacoli di successo, come “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Salomè” e, appunto, “La tempesta”. Per “Salomè” ha vinto il premio “Maschere del teatro” come migliore attore, premio conquistato (con la denominazione “Olimpici del teatro”) anche nel 2003, nel 2006 e nel 2013, come premio speciale. E ancora, vincitore del Premio Anct nel 2006.

Gaia Aprea: una delle attrici più acclamate della nuova generazione, torna in teatro con un’opera, “La tempesta, con cui ha esordito, alla fine degli anni ’90, con la compagnia di Glauco Mauri. E poi, ancora, ha lavorato con i più grandi registi, da Ronconi a Scaparro, a De Fusco, ed è stata impegnata più volte nelle tragedie classiche in scena al Teatro antico di Siracusa, da “Andromaca” a “Edipo”. Ha vinto, nel 2004, il premio “Olimpici del teatro” come migliore attrice esordiente, mentre nel 2018, con la “Salomè” diretta sempre da De Fusco, ha conquistato il premio “Maschere del teatro” come migliore attrice.

Luca De Fusco: direttore del Teatro Stabile di Napoli e direttore artistico del Napoli Teatro Festival dal 2011, il regista e drammaturgo ha lavorato con i più grandi attori italiani e si occupato anche di regia lirica, collaborando con La Fenice, il San Carlo, l’Arena di Verona. Nell’ambito del Festival “Miti contemporanei” proporrà la sua ultima produzione, “La Tempesta” di Shakespeare, che ha debuttato lo scorso giugno al Napoli Teatro Festival.

NART Theatre “Karolos Koun” – Atene: uno dei più importanti teatri greci, nato nel 1942 con l’obiettivo di essere fulcro della conoscenza delle produzioni teatrali contemporanee, sia greche che internazionali. Grazie alla collaborazione con “Miti Contemporanei”, lo scorso anno è stato proposto in prima nazionale, in lingua greca, lo spettacolo “Julius Caesar”, con musiche di Ludovico Einaudi, nella suggestiva cornice di Bova. Quest’anno, invece, una prima internazionale: “Le serve” di Genet, per la regia di Marianna Calbari.

Marianna Calbari: laureata alla School of Dramatic Art Theatre Karolos Koun e alla Sorbonne, è attrice, regista e autrice teatrale. Ha diretto vari spettacoli teatrali e musicali all’Art Theatre, al Teatro Nazionale di Grecia, al Festival di Atene, alla Sala concerti di Salonicco, alla Fondazione Michael Cacoyannis, nonché al Teatro Argo, al Teatro Chytirio, al Teatro Bios, al Teatro Olvio , al teatro Epi Kolono, al piccolo teatro del palazzo e al teatro Metaxourgeio (durante le Olimpiadi culturali-monologhi 2003). Come attrice, ha lavorato con l’Art Theatre, il Teatro Nazionale, il gruppo teatrale “Spettacolo”, il DI.PE.THE (Teatro Comunale) di Rodi, l’Hellenic Cosmos. Dal 2005 insegna recitazione alla Drama School of the Art Theatre Karolos Koun. Ha anche insegnato all’Università del Peloponneso, alla Moraiti School e alla scuola di recitazione Act Seven. Da settembre 2014 è direttrice artistica dell’Art Theatre Karolos Koun.

Giorgia Karvunaki: nata a Creta, ha studiato e insegnato lingua e cultura italiana. E’ traduttrice, ricercatrice, promotrice di eventi, insegnante. E’ membro associato e componente nazionale per la Grecia della Commissione internazionale per la storia dei rappresentanti e delle istituzioni politiche, e rappresentante accreditata del premio Nosside.
Ha vinto, nel 2018, il premio Speciale Pirandello, conferito dall’Istituto italiano di Atene. Sue traduzioni di opere teatrali sono state presentate in Grecia e in Italia.

Balletto di Roma: la compagnia nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra Franca Bartolomei, prima ballerina e coreografa dei principali teatri d’Opera italiani ed esteri, e Walter Zappolini, dal 1973 al 1988 Direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. In quasi 60 anni di attività, il Balletto di Roma ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, promuovendo da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio tra innovazione e ricerca, e attenzione alla tradizione.

Manolo Muoio: attore, regista e autore, artista eclettico e innovativo, ha interpretato alcuni degli spettacoli più interessanti prodotti in Calabria, come “Jennu Brigannu”, di Vincenza Costantino, che lo ha visto in scena con Ernesto Orrico, e “Rock Oedipus”. Ma ha anche collaborato con artisti come Antonio Rezza e Flavia Mastrella (Leoni alla carriera per il teatro della Biennale di Venezia 2018), per lo spettacolo “Anelante”.

Shendra Stucki: l’artista, che realizzerà l’installazione che sarà ospitata nel Castello Aragonese, è nata in Australia e cresciuta in Svizzera. Consegue la maturità artistica e poi il Bachelor in arti visive nel 2010 presso L’Ecole Cantonale d’Art du Valais, a Sierre. Con il suo lavoro di diploma inizia ad essere notata nel campo dei festival di arte contemporanea e viene, quindi, invitata ad esporre le sue opere in diverse città europee. Nel contempo, varie esperienze nell’ambito teatrale la fanno appassionare anche alla scenografia. Nel 2014 si trasferisce a Berlino dove vive e lavora fino a luglio 2015, poi a Praga. La passione per la scenografia si traduce nel suo marchio vincente: le installazioni. Da settembre 2018 si trasferisce a Città del Messico dove elabora il concetto di installazione interattiva collettiva e la sua arte diventa strumento didattico, per poi sfociare in progetti sociali.

Beatrice Visibelli: diplomata alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman, è stata diretta in teatro dai più noti registi, da Sepe a Calenda. Ha lavorato, inoltre, con Piera Degli Esposti in alcuni spettacoli, da “Lo zoo di vetro” al “Prometeo” al Teatro Greco di Siracusa, con Tino Schirinzi e Glauco Mauri, con Isa Danieli, con il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.  Interprete anche di opere cinematografiche e serie tv, nel 2001 fonda con Nicola Zavagli la Compagnia Teatri d’Imbarco, con sede a Firenze, con cui produce numerosi spettacoli tra cui “L’armadio di famiglia”, “Un matrimonio quasi felice”, “Indagine d’amore”, “La leggenda del pallavolista volante” (proposto lo scorso anno nel corso del Festival “Miti Contemporanei”), “La cameriera di Puccini”. Dal 2010 dirige con Zavagli e la Compagnia il nuovo Teatro delle Spiagge di Firenze.

Tutti i numeri del Festival

 6 spettacoli (di cui uno in prima internazionale, una prima nazionale e 4 prime regionali)

2 incontri su Mito contemporaneo

e drammaturgia del Mediterraneo

4 eventi, tra performance, installazioni d’arte, visita guidata e Premio Nosside

10 siti storico-artistici della città metropolitana protagonisti del Festival

 E ancora… Per AltriLuoghiFestival

 28 associazioni coinvolte nel progetto,

per una serie di performance

in differenti location cittadine

Clicca qui per il programma del Festival Miti Contemporanei 2019

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