Ospedale Sant’Agata Militello, i sindacalisti: “Se il punto nascita chiuderà, La Paglia deve dimettersi”

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Operazione-verità sul Punto nascita dell’Ospedale di Sant’Agata Militello da parte di Uil e Uil-Fpl

Questa mattina, nell’aula consiliare del Comune, Ivan Tripodi, Pippo Calapi e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale Uil Messina, segretario generale Uil-Fpl Messina, e responsabile provinciale Area Medica Uil-Fpl, hanno tenuto una conferenza stampa “allargata” a sindaci e amministratori del comprensorio dei Nebrodi, presenti anche cittadini e rappresentanti di associazioni.

Ivan Tripodi non ha usato mezzi termini: “Se il Punto nascita chiuderà il direttore generale dell’Asp dovrebbe dimettersi per manifesta inadeguatezza perché non è stato in grado di trovare la soluzione al problema. Siamo qui per fare accendere i riflettori su un problema che ha serie ripercussioni per la popolazione dell’intero comprensorio. Siamo pronti ad intraprendere un’autentica battaglia affinché venga scongiurato l’ennesimo scippo ai danni della provincia di Messina. Siamo pronti a scendere in strada e fare fronte comune con gli amministratori e i cittadini. Oggi parte ufficialmente la mobilitazione per scongiurare la chiusura del Punto nascita il prossimo 31 dicembre. Siamo qui per presentare il Comitato per la difesa del Punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata Militello”.

Pippo Calapai ha esordito evocando le battaglie della Uil-Fpl per l’ospedale Piemonte di Messina. “Abbiamo fatto fronte comune con amministratori e rappresentanti della società civile ed abbiamo salvato un ospedale che era chiuso. Oggi è un’eccellenza. Lo stesso vogliamo fare qui a Sant’Agata dove da tempo è stato deciso che il Punto nascita dovesse inspiegabilmente chiudere. Non consentire che la nostra provincia subisca un ulteriore scippo a vantaggio di altre siciliane, dove vengono potenziati gli ospedali mentre da noi chiudono. Se non avessimo sollevato la questione, in silenzio si sarebbe consumata l’ennesima chiusura il prossimo 31 dicembre”.

Mario Salvatore Macrì ha sottolineato, invece, “Come il Punto nascita di Sant’Agata Militello abbia una funzione strategica nella valle dell’Alesa e nel comprensorio dei Nebrodi, dopo la chiusura dello stesso reparto all’ospedale di Mistretta. Avendo una funzione strategica non può chiudere perché non vi è alcun motivo per cui ciò avvenga. Dalle carte in nostro possesso gli standard di sicurezza sono elevati, mentre il mantenimento non può essere legato al numero dei parti come previsto dal decreto Balduzzi. C’è solo un problema di personale che l’Asp può risolvere con la mobilità d’urgenza”.

Alla conferenza stampa di oggi sono intervenuti i sindaci di Sant’Agata Militello e Mirto, alcuni consiglieri comunali di Sant’Agata Militello e rappresentanti istituzionali di Acquedolci.

Un Commissario per l’ospedale di Sant’Agata Militello?

“Mi giungono notizie da Palermo di un Commissariamento Gestionale dell’Ospedale Cittadino di Sant’Agata, che evidentemente dovrà essere gestito da qualche ottimo Funzionario Regionale”. A riferirlo è il leader di Sicilia Futura Beppe Picciolo, che aggiunge: “Nel massimo rispetto per le sempre rispettabili scelte assessoriali, personalmente temo che il rimedio sia peggiore del male! Come già affermiamo da tempo, infatti , il tema non è nel caso specifico di carenza di risorse economiche o di mala gestio da parte dell’Asp provinciale, ma di carenza di specifiche risorse umane per le qualifiche richieste (Anestesisti, Radiologi, Pediatri , Neonatologi…) per la gestione essenziale del Punto Nascita. Se non si comprende il problema temo che una soluzione adeguata non si possa trovare! Spostare la palla a Palermo funziona solo per dare un segnale alla “piazza” ma non all’Ospedale di Sant’Agata! Spero di dovermi sbagliare”. 

 

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