Messina, oggi riaprono tutte le scuole della città ed emergono i primi problemi: “Nessuna organizzazione, alunni ammassati in condizioni al limite” [VIDEO E FOTO]

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Messina. Numerosi i disagi riscontrati da genitori ed alunni delle scuole nel primo giorno di riapertura totale. Problema principale l’inadeguatezza degli spazi in cui si attende la misurazione della temperatura all’esterno delle strutture

Abbiamo atteso per mesi il ritorno a scuola per migliaia di studenti. Un giorno che avrebbe segnato, dopo un lungo periodo di difficoltà, un piccolo ritorno alla normalità.
Il primo giorno, in alcune scuole messinesi, però, è stato quello dell’evidenza della disorganizzazione
”. Così Giandomenico La Fauci consigliere comunale di Ora Messina.

Se è questo il lavoro che il governo ha fatto per mettere in sicurezza plessi e alunni – prosegue La Fauci –, allora siamo messi davvero male. I problemi sono diversi e di pari importanza: la misurazione della temperatura all’esterno delle scuole è, spesso, difficoltosa perché non tutti i plessi hanno lo spazio necessario per rispettare le distanze previste. I ragazzi si ammassano, restano in fila per tantissimi minuti e regna il caos.
A questo va aggiunta, cosa di non poco conto, la condizione degli esterni delle strutture. In particolare, poi, ho ricevuto segnalazioni da decine di genitori sulle condizioni della scuola Cesareo che denunciano i pericoli e disagi che i propri figli corrono nell’attendere l’applicazione del protocollo previsto. Lo spazio necessario è ridotto, così che diventa chiaro creare assembramenti illogici. Poi, c’è da valutare la condizione dell’esterno che presenta varie criticità: piazzale sporco, pieno di terra e foglie che, un domani, con la pioggia costringeranno i bambini ad attraversare una distesa di fango nella quale attendere la misurazione della temperatura. Assurdo che in tanti mesi non si sia risolta questa situazione
”.

Non è accettabile – conclude il consigliere La Fauci –, e denota la pochezza gestionale di questo governo, che si possa pensare di rimandare i nostri ragazzi a scuola in queste condizioni. Non esiste alcuna organizzazione reale, solo linee guida difficili da rispettare vista la diversità di ogni plesso. Nei momenti della misurazione della temperatura si crea solo confusione e lunghe attese, attimi che vengono trascorsi in spazi poco consoni o in mezzo alla strada. A breve, poi, tornerà il maltempo e non possiamo non pensare come saranno le mattine di questi ragazzi costretti a subire la disorganizzazione del governo sulla propria pelle”.

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