Messina: botta e risposta tra sindacati ed Amministrazione sui ritardi relativi ai lavori del Porto di Tremestieri

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Messina. Lavori Porto Tremestieri, il sindaco De Luca: paradossale che per motivazioni di tipo tecnico, comunque risolte con una variante ad esclusivo carico dell’impresa, si continui ad attribuire responsabilità all’Amministrazione

A Seguito della nota estremamente critica diffusa ieri dai segretari generali di Uil Messina e Feneal-Uil Messina, rispettivamente Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo, sui ritardi relativi ai lavori del Porto di Tremestieri, che venivano direttamente imputati all’Amministrazione cittadina, è arrivata oggi la risposta congiunta da parte del sindaco De Luca e dell’assessore ai Lavori Pubblici Mondello.

Si tratta della stessa opera che era rimasta impantanata dall’avvio dei lavori del marzo del 2018, per una serie di occupazioni abusive che non si riuscivano ad eliminare e che personalmente ho fatto eseguire – scrive De Luca in apertura –. Tale stop avrebbe potuto compromettere l’appalto e sfociare in contenziosi in danno del Comune. In quell’occasione nessuno ha gridato allo scandalo ed è paradossale che si parli oggi che, per motivazioni di tipo tecnico, cioè ritrovamenti imprevisti nel sottosuolo, che hanno determinato anche mutate condizioni geologiche, comunque risolte con una variante ad esclusivo carico dell’impresa, si continui ad attribuire responsabilità all’Amministrazione De Luca, piuttosto che merito per avere dipanato questa intricata matassa”.

Questo invece quanto evidenziato dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Mondello: “Pur comprendendo l’attività di monitoraggio che la comunità compie sullo stato di avanzamento di opere strategiche per la città, come il Porto di Tremestieri, faccio presente che nella qualità di Assessore al ramo, il sottoscritto ha effettuato e continua ad effettuare frequenti sopralluoghi, accompagnato dal Rup e dalla Direzione Lavori. Ho inoltre incontrato tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, ivi compreso l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e il Presidente dell’Autorità di Sistema Paolo Mega, oltre ovviamente ai responsabili delle imprese impegnate. A partire dal 31 agosto data di ripresa del cantiere post lockdown, è stata stabilita una tempistica per la realizzazione dell’opera, che richiede una serie di attività, che saranno di seguito esposte in dettaglio, non direttamente visibili ai ‘non addetti ai lavori’, che sono quindi portati a pensare che il cantiere sia fermo”.

In ogni caso, questa Amministrazione – prosegue Mondello – ha costantemente monitorato e sollecitato tutte le parti interessate, al fine di poter velocizzare gli iter di realizzazione di un’infrastruttura che è in cima alle priorità, per la sua importanza in termini di mobilità e di sviluppo. Per consentire quindi la messa a regime con le prime lavorazioni previste nel cronoprogramma (banchina di riva e opere di protezione a scogliera) è fisiologico l’impiego di un tempo per poter svolgere le seguenti operazioni:

  1. Preparazione e certificazione della miscela per la certificazione dei calcestruzzi necessari alla realizzazione dei pali trivellati della banchina di riva, operazione che prevede la proposta del mix da parte del fornitore e le successive prove per verificare la corrispondenza ai valori di resistenza previsti in progetto. Operazione che è stata necessaria ripetere a causa delle particolari caratteristiche del calcestruzzo da utilizzarsi in ambiente marino e oggi in fase di completamento con l’ultima prova da effettuarsi a giorni;
  2. Ordine al fornitore e autorizzazione qualitativa da parte della D.L. degli acciai da utilizzarsi per la realizzazione dei pali di fondazione della banchina di riva, operazione portata avanti e oggi conclusa;
  3. Contrattualizzazione del fornitore e autorizzazione della cava di massi naturali da impiegarsi per le opere di protezione a scogliera, tale attività prevede la preliminare qualifica da parte della D.L. per l’accettazione del materiale, operazione eseguita per cui l’approvvigionamento dei massi naturali è in corso da diverse settimane compresa la loro posa sottomarina.
  4. Costruzione degli accropodi in cls per la realizzazione delle opere di difesa del piazzale e dell’area a nord della darsena, attività in essere sin dalla riapertura del cantiere e che ad oggi ha registrato un numero di oltre mille accropodi realizzati.
  5. Confronto continuo con l’Autorità di Bacino regionale per l’acquisizione dell’autorizzazione idraulica inerente la variante proposta per la sistemazione dei torrenti Guidari e Farota-Canneto, l’istruttoria è stata conclusa e si attende il provvedimento finale per poter avviare i lavori anche sui torrenti.
  6. Riavvio delle attività di monitoraggio ambientale in accordo con ARPA Messina, obbligo che dovrà accompagnare tutto lo svolgimento dell’opera come previsto dal decreto VIA.

Per svolgere le attività sopra descritte, alcune concluse altre ormai da considerarsi in fase di conclusione, è stato impiegato il tempo trascorso dal 31 agosto ad oggi. Per quanto rappresentato è comprensibile come nel settore delle grandi opere sia complesso riavviare i lavori e portali velocemente a regime dopo una pausa forzata durata mesi. Visto l’impegno messo in campo dall’impresa, che ha di recente definiti ordini importanti di materiale, è realistico ipotizzare che è ormai prossimo il raggiungimento della piena produttività del cantiere per la costruzione dell’opera con l’imminente realizzazione delle strutture della banchina di riva e il proseguimento delle opere di protezione a scogliera che, come mostrato in premessa, sono propedeutiche alle opere successive di dragaggio e realizzazione del molo di sopraflutto.

“Stando alla tempistica contrattuale, – conclude l’Assessore Mondello – la stessa prevede, per il fine lavori, l’ultimazione entro 660 giorni dalla ripresa definitiva delle attività di cantiere”.

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