Un caffè forse indigesto

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StrettoWeb

Lo spropositato attacco al direttore di StrettoWeb

Egr. Dr. Lamberti Castronuovo,

ho letto la Sua lettera di rimostranze a StrettoWeb per l’articolo che la riguardava, apparso due giorni fa. Per la verità, non mi sembra di aver trovato nel suddetto articolo dei contenuti tali da giustificare la reazione che ha invece Lei avuto; peraltro, dato che nello stesso si è dato ampio merito alle sue molteplici lodevoli iniziative culturali, molte delle quali ho avuto modo di apprezzare personalmente ed è stato definito anche “uomo di cultura”.

Personalmente l’ho sempre stimata per ciò che è riuscito a costruire nella nostra città. Le aggiungo che io e la mia famiglia fruiamo da decenni dei servizi medici che, con grande professionalità, vengono offerti nella Sua struttura. Le preciso altresì che, essendo più o meno coetanei, da ragazzi, più di una volta ho partecipato alle feste che Lei organizzava a casa sua (quando appunto si ballava in casa).  Concludo infine dicendole che l’ho persino votata quando è stato candidato sindaco.

Tutto ciò lo dico solo per chiarire, in via preliminare, qual è, o quanto meno quale è stata finora, la mia posizione nei Suoi riguardi.

Mi pare evidente che il Direttore di Strettoweb, nel suo articolo abbia voluto soltanto riportare un fatto che La riguardava in quanto un uomo pubblico, esprimendo legittimamente il suo punto di vista ed usando il titolo che ha ritenuto più efficace.  Non credo che il Direttore ritenga di essere il vangelo.  Come non credo che Egli meriti le offese di cui è permeata la sua lettera.

Non entro nel merito delle Sue esperienze politiche e se, partendo dal passato remoto e giungendo a quello prossimo, esse possano essere descritte come giravolte o debbano invece essere diversamente definite. La questione non mi appassiona e non mi interessa.

Il motivo per cui ho deciso di scriverle pubblicamente è per evidenziare che dare gratuitamente a qualcuno del “vigliacco” capace solo di “cialtronerie”, chiamarlo ora uno “scrivano cittadino”, poi uno “scribacchino” ed ancora un portatore d’odio e di “acredine“, per addebitargli persino “invidia” ed incultura” (!!) non mi sembra proprio “da Lei”, persona che ritenevo pacata ed equilibrata (forse finora mi ero sbagliato?) ma, soprattutto, mi pare ingeneroso per la persona ed  assurdo nella sostanza.

D’altra parte, Le assicuro che né in Redazione e né altrove ho mai sentito il Direttore parlare di Lei, né tantomeno etichettarla come un “nemico”, come invece Lei, mi pare, si sente considerato (ma da quando? E perché? Ma chi glielo ha mai detto?).

Forse Lei avrebbe potuto fornire la Sua versione dei fatti in modo più tranquillo, se solo lo avesse voluto; tanto alla Sua replica sarebbe stata senza dubbio concessa, come nonostante tutto è avvenuto, ampia visibilità.

Invece ha preferito una replica che appare assolutamente sproporzionata, fuori luogo, incomprensibile, oltre che pervasa di retorica e che sembra ribaltare su di sé quell’acredine ed odio con cui vorrebbe invece connotare gli altri.

Ma Lei è sicuro che in quel bar ha bevuto solo un caffè?

Saverio Spinelli

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