Ucraina e caro energia, Ue costretta a rivedere le previsioni di crescita. Gentiloni: “in Italia rischio recessione”

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Unione Europea costretta a rivedere (al ribasso) le previsioni di crescita a causa della guerra in Ucraina e del caro energia: in Italia la situazione non è molto diversa

L’orizzonte europeo, con la guerra in Ucraina e il caro energia, continua ad essere nebuloso. Le sanzioni dell’Occidente nei confronti della Russia, e il conseguente aumento del prezzo delle materia prime, hanno costretto la Commissione europea a rivedere al ribasso le sue previsioni di crescita e al rialzo quelle sull’inflazione. A differenza delle previsioni iniziali di +4,1 e di 2,3%, secondo quelle attuali l’economia dovrebbe crescere del 2,4 e dell’1,9%.

In Italia la situazione non è molto diversa: “le prospettive rimangono soggette a forti rischi di ribasso – precisa la Commissione europea – In particolare, essendo uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i Paesi dell’Unione europea, l’Italia sarebbe gravemente colpita da brusche interruzioni delle forniture. La ripresa del turismo dovrebbe sostenere le esportazioni dei servizi, ma è improbabile che raggiunga i livelli pre-crisi prima del 2023″.

L’AD di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha messo in guardia in merito alla situazione, precisando che “interrompere il rubinetto del gas significa andare verso una recessione certa”. Dello stesso avviso è il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, il quale ha spiegato in conferenza stampa che l’Italia ha spazio di manovra sul versante del bilancio, ma “con prudenza”, ossia “collegando misure di sostegno con nuove fonti di entrata”, in altre parole tagli alla spesa o aumento delle imposte. Se le forniture di gas russo fossero tagliate, l’economia europea subirebbe una “crescita negativa”, ossia una recessione, ha avvertito il commissario Gentiloni. “L’inflazione dovrebbe raggiungere un picco del 6,9% nel secondo trimestre di quest’anno, per poi diminuire gradualmente in seguito”, si legge sempre nella nota dell’esecutivo. In Italia, l’inflazione dovrebbe essere del 5,9% quest’anno e del 2,3% l’anno prossimo.

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