Tagli dei vitalizi in Sicilia: il Consiglio dei Ministri impugna il ddl. Micciché: “È una stra-vittoria”

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Il Consiglio dei Ministri impugna la legge del taglio dei vitalizi in Sicilia per violazione dei principi di uguaglianza e  ragionevolezza

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge sul taglio dei vitalizi in Sicilia varata lo scorso novembre. La decisione è stata deliberata ieri sera durante la riunione a Palazzo Chigi. Nel mirino del Cdm alcune disposizioni che riguardano i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, degli assessori regionali e dei consiglieri, che violerebbero il principio di uguaglianza e  ragionevolezza nel nostro ordinamento.

La legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana prevedeva un taglio di poco più del 9% per gli assegni tra i 32 e i 67 mila euro e il 10% per quelli oltre i 62mila euro. Dunque nel ddl, approvato con il solo voto contrario del M5s e dopo un lungo dibattito, era previsto un taglio più ‘soft’ rispetto a quello deciso a livello nazionale e dalle altre Regioni a statuto ordinario e, soprattutto, a tempo: cinque anni.  “Se dovessi dire se questa è una vittoria o una sconfitta, direi che è una stra-vittoria“. Ha commentato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Non abbiamo ancora le carte e, di conseguenza, non possiamo essere precisi – aggiunge il leader di Forza Italia in Sicilia -, ma di fatto l’impianto della legge regge e in più andiamo finalmente alla Corte costituzionale, che è quello che tutti volevamo, che così potrà pronunciarsi sul taglio dei vitalizi, sull’azione messa in campo su diritti acquisiti e non è escluso che dica che è incostituzionale il taglio in generale”.

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