Reggio e Messina, diverse ma tanto simili: i ponti uniscono, i muri dividono. Il tifo separa lo Stretto, ma la mentalità potrebbe fare la differenza

StrettoWeb

Un episodio ha risollevato la questione rivalità tra Reggina e Messina ma anche un sogno chiamato “Area metropolitana dello Stretto” che avvicinerebbe le due città, con o senza Ponte

Si è riacceso in questi giorni il derby dello Stretto tra Reggina e Messina. Nessun incontro di calcio questa volta ha generato la classica rivalità che vige tra le due tifoserie, bensì un video d’auguri rilasciato dalla giornalista calabrese Giorgia Rieto al portale messinanelpallone.it. Niente di clamoroso, niente di così fantascientifico, eppure qualche tifoso ha ritenuto inopportuno questo gesto, tanto da arrivare persino a minacciare di morte in privato la giovane ragazza volto rosa di Reggina Tv. Chissà quale sfregio nei confronti dei tifosi amaranto, neanche fossimo al Medioevo: la redazione di Strettoweb ha subito stigmatizzato l’episodio, così come successo qualche settimana fa con il portiere Alessandro Plizzari, perché ritiene giusto che la competizione debba rimanere sana e sportiva, non può spingersi oltre sino ad invadere la sfera della vita privata di un calciatore o di un addetto ai lavori.

Giorgia Rieto

Bisogna sottolineare un aspetto. La rivalità c’è e ci deve essere tra Reggina e Messina, è giusto così, il calcio è bello anche per questo. Ma confinata al rettangolo di gioco deve restare. “L’idea era soltanto quella di coinvolgere il più possibile tutte le varie componenti dello sport messinese e non: quindi giocatori, allenatori, addetti ai lavori, anche giornalisti. Ci sembrava giusto allargarci anche oltre lo Stretto in un periodo come quello del Natale”, ha affermato ai nostri microfoni il direttore del noto portale giallorosso Davide Zilla. “Non abbiamo proprio pensato alla rivalità – prosegue il giornalista di Messina Nel Pallone – , era solo una semplice iniziativa per lanciare un messaggio di buon anno vista la complicata situazione legata al Covid. Un messaggio di speranza come già avevamo fatto nei mesi di marzo e aprile durante il primo lockdown, quando si sentiva la pesante assenza del calcio. Avevamo pensato al lato positivo della vicenda, non ci saremmo mai aspettati una reazione del genere. Giorgia Rieto la consideriamo una figura conosciuta all’interno dell’ambiente reggino, segue sempre da vicino la sua squadra, avendo avuto anche altre collaborazioni in passato abbiamo ritenuto giusto contattarla. Inoltre ritengo non abbia detto nulla di male, ha solo rivolto un messaggio di auguri generico. Il video aveva lo scopo di unire la sponda siciliana a quella calabrese, e non dividerla”.

Già… unire Messina e Reggio Calabria. Impossibile sul piano del tifo, un sogno a cui entrambe le città ambiscono e forse dovrebbero puntare in maniera più concreta dal punto di vista dell’economia. Due lembi di terra separati dal mare per una manciata di chilometri, due città che considerate un’unica area potrebbero senza dubbio sostenersi a vicenda. Ricchezze paesaggistiche e culturali che tutto il mondo invidia, oggi probabilmente non sfruttate al massimo del loro potenziale. Quante volte si è sentito parlare di Area metropolitana dello Stretto, ad oggi non rappresentata da alcun ente amministrativo e valevole soltanto per valore statistico: si tratta della continuità territoriale presente sia sulla sponda siciliana da Messina a Taormina sullo Ionio e da Messina verso Patti sul Tirreno, sia sulla sponda calabrese da Reggio verso Palmi a nord e verso Bova Marina a sud. La conurbazione è inoltre caratterizzata da un notevole tasso di pendolarismo garantito dal servizio di traghettamento, di persone che per lavoro o per studio viaggiano da una sponda all’altra giornalmente. Quanta ricchezza, quanti progetti, quante idee innovative potrebbe generare un’area composta da oltre 700mila abitanti? Una popolazione numericamente maggiore a quella di Palermo, di poco inferiore a Torino e Napoli. E’ per questo che oggi non è banale la frase “i muri dividono, invece i ponti uniscono”: appunto lo sbarramento e la divisione rafforzano le differenze tra le due città, sicuramente diverse, ma anche molto simili. Il Ponte dello Stretto (guai a nominarlo!), sarebbe qualcosa di importantissimo per questa terra, ma già costruire un collegamento immaginario, quello tra mentalità sarebbe tanto una vittoria. Perché se il detto “si Riggiu ciangi, Messina no riri”, e viceversa, in base al luogo di nascita, vale per entrambe le sponde, allora un motivo ci sarà…

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