Messina, morte di Provvidenza Grassi: condannati tre tecnici del Cas

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Messina, otto assoluzioni e tre condanne per la morte di Provvidenza Grassi

A sei anni dalla morte di Provvidenza Grassi, arriva la sentenza di primo grado nei confronti delle 12 persone, tra tecnici e dirigenti del Cas coinvolte nel processo. La prima sezione penale del Tribunale ha condannato a un anno Maurizio Trainiti e Lelio Frisone (con pena sospesa) e a due anni Gaspare Sceusa. Otto le assoluzioni e un non doversi procedere. Assolti perché il fatto non sussiste, Antonino Minardi, Matteo Zapparata, Antonino Gazzara, Patrizia Valenti, Matteo Zapparata, Anna Rosa Corsello e Calogero Beringheri, Benedetto Dragotta e Mario Pizzino.

I giudici hanno anche riconosciuto il diritto al risarcimento in favore dei genitori Giovanni Grassi e Maria Pilato Barrara, della sorella Giovanna, del marito Giacomo Zinna e al fidanzato Fabio Lo Schiavo, nonché al pagamento di una provvisionale in favore dei genitori Giovanni Grassi e Maria Pilato Barrara, per 100mila euro ciascuno, che i tre condannati dovranno pagare in solido, oltre le spese legali.

Provvidenza Grassi morì la notte tra il 9 e il 10 luglio del 2013, a soli 27 anni. La giovane viaggiava a bordo della sua Fiat 600 sulla tangenziale A20 quando perse il controllo del mezzo. La sua auto precipitò giù dal viadotto Bordonaro. Il suo corpo senza vita venne ritrovato nella scarpata sottostante la notte tra il 22 e 23 gennaio. L’inchiesta chiamò in causa il Cas, che fu citato a processo come responsabile civile per omessa vigilanza sulle condizioni di sicurezza e gli interventi di manutenzione.

 

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