Coronavirus, un medico di Cosenza: “lacrime di gioia, devo comunicare solo tamponi negativi: dal fronte pioggia buone notizie”

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Coronavirus: le parole di Roberto Pellegrino, Dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa Prevenzione e Protezione Ambientale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza

Finora non ho avuto l’ingrato compito di comunicare esiti di tamponi positivi, ma solo negativi, e mi riempie di gioia sentire dall’altra parte del telefono gli operatori sanitari piangere per la serenità ritrovata“. A dirlo all’AdnKronos è Roberto Pellegrino, Dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa Prevenzione e Protezione Ambientale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. “In questa pandemia – racconta il dottor Pellegrino all’AdnKronos -, dove non c’è niente di umano, dove tutto sembra disumano, dal comportamento del virus alla malattia e al modo in cui si muore, abbiamo voluto dare, col mio direttore, dottor Marrocco, questa impostazione: facciamo fare i tamponi all’Ao e poi io, al mattino, faccio prendere il numero di cellulare dei colleghi medici, degli infermieri, degli operatori socio-sanitari. Poi, in serata, intorno alle 22, anche alle 23, li chiamo personalmente, ed è un compito che, mi creda, finora mi ha riempito di gioia e di emozione avendo dovuto comunicare solo buone notizie”. Dietro “ogni operatore sanitario, perché i tamponi sono rivolti ai dipendenti dell’Ao, si nasconde la paura, l’ansia di risultare “positivi” – prosegue il dottor Pellegrino -, e allora quando chiamo per comunicare un risultato attesto, e atteso con ansia, mi presento e dico che il tampone è negativo, dall’altro capo del telefono, mi creda, sento dire solo “Dio sia lodato”, oppure “finalmente posso riabbracciare i miei figli”, “dottore grazie”, e non le nascondo che qualcuno si scioglie anche in lacrime”. Grazie “a Dio, su 594 tamponi, finora non ho dovuto comunicare nessun esito di tampone positivo – spiega -, ora siamo in attesa di conoscere l’esito degli altri 40”.  Certo, aggiunge il dottor Pellegrino, “se avessi dovuto comunicare un esito positivo, l’apprensione sarebbe stata tanta, ma avrei trovato il modo per dare la notizia nel migliore dei modi, cercando di rassicurarli, ma grazie a Dio finora non ho avuto questo drammatico problema”. Io “sono un ex ufficiale medico dell’Esercito – conclude il dottore con l’AdnKronos -, fra gli amici ancora mi chiamano “il colonnello Pellegrino”, e allora è passata un po’ la storia di Radio Londra, quando durante la seconda guerra mondiale c’era il famoso “colonnello buonasera”, il britannico Harold Stevens, che comunicava con un accento un po’ partenopeo, perché era stato molti anni in Italia, ed era diventata la voce che dava serenità nel marasma bellico. Ecco, qui abbiamo dato vita a una sorta di Radio Londra casareccia“.

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