Hacker russi attaccano i siti istituzionali italiani: Killnet mette nel mirino anche il Senato

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Gli hacker russi del collettivo Killnet attaccano i siti istituzionali italiani: disservizi e malfunzionamenti, nel mirino anche il sito del Senato

Forse questo è l’inizio della fine“. È questa la frase che accompagna il nuovo attacco hacker iniziato alle 22 di ieri notte che ha preso di mira una cinquantina di siti istituzionali italiani fra i quali quello del Senato, del ministero dell’Istruzione è quello Beni culturali, del Csm, Agenzia delle Dogane e ministero degli Esteri. Presenti anche l’Istituto di studi avanzati di Lucca, che si occupa di tecnologia digitale, l’Istituto superiore di Sanità, il portale Kompass, un database che raccoglie informazioni societarie, Infomedix (una società di servizi alle aziende sanitarie) e l’Automobile Club italiano.

A rivendicarlo sono stati gli hacker russi riconducibili al collettivo “Killnet”, strettamente collegato alle forze armate del Cremlino: la rivendicazione è arrivata direttamente dai canali Telegram del gruppo hacker. Gli specialisti della Polizia Postale sono a lavoro per ridurre gli effetti dell’azione.

Le modalità sono quelle del DDoS (Distributed denial of service): i siti internet vengono mandati in tilt a causa dell’invio in contemporanea di una grande quantità di dati, utilizzando più fonti, che rallentano o bloccano il funzionamento del sito inondato da false richieste. Si tratta di azioni di disturbo che non compromettono l’infrastruttura informatica, ma che sono mirate unicamente a generare disservizi.

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