Arte e Scienza in Sicilia: a Erice aprono al pubblico per la prima volta gli spazi della Fondazione Majorana, ecco le mostre in programma

  • Foto di Luigi Nifosi'
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StrettoWeb

A Erice, con quattro mostre, aprono al pubblico per la prima volta gli spazi della Fondazione MajoranA. Gli istituti Wigner-San Francesco e Blackett-San Domenico diventano contenitori d’arte e luoghi di conoscenza e cultura condivisa

Da oltre cinquant’anni, circondati dal silenzio rarefatto delle stradine medievali di Erice, ospitano il dialogo visionario sul futuro dell’Universo fra i più grandi scienziati della terra: fra loro centinaia di Premi Nobel invitati in Sicilia dalla Fondazione “Ettore Majorana” e dal suo storico presidente, il fisico prof. Antonino Zichichi, per promuovere una “scienza senza segreti né frontiere”. Spazi, quelli degli Istituti Wigner-San Francesco e Blackett-San Domenico, frequentati solo da accademici e uomini di scienza, e che da questa estate saranno per la prima volta eccezionalmente aperti al pubblico con la possibilità di visitare fino al 3 novembre 2019 quattro mostre, tre delle quali curate dal professor Zichichi, e messe a punto dalla Fondazione. Inaugurazione sabato 29 giugno, ore 19 (Istituto Wigner – San Francesco)

Il primo passo è di natura didattico-documentale, s’intitola “Storia del Centro Majorana” e, con il supporto di pannelli illustrativi, foto d’archivio, pagine di giornali e cimeli, ricostruisce mezzo secolo di attività della fondazione (nata nel 1963) che, di fatto, ha determinato la rinascita di Erice sotto l’egida della cultura scientifica internazionale, oltre a catapultare il piccolo borgo trapanese nell’Olimpo delle mete più affascinanti per viaggiatori alla ricerca di luoghi meno battuti dal turismo di massa. Le tre mostre d’arte «Sono un contributo affinché la Cultura del nostro tempo non ignori le conquiste della Scienza».

La prima s’intitola “Fibonacci e il Numero Aureo. La forma generatrice”: trenta opere classiche e contemporanee – firmate da Piero Guccione, Pizzi Cannella, Umberto Mastroianni, Carlo Gavazzeni Ricordi e installazioni site-specific di Paola Lo Sciuto – si prestano a raccontare ai visitatori la “Proporzione Aurea”, il rapporto “magico” contenuto nel DNA delle forme della natura e utilizzato dagli artisti, da Giotto in poi, come parametro di Bellezza universale.

Poi la mostra “Stelle, Costellazioni e Oroscopi”, in cui il professor Zichichi affronta in modo scientifico il problema dei segni zodiacali coinvolgendo, con opere sul tema, artisti contemporanei come Gregorio Botta, Bruno Ceccobelli, Lucia Crisci, Ettore de Conciliis, Nedda Guidi, Riccardo Monachesi, Thomas Mustaki, Marco Tamburro. In mostra anche due capolavori di Igor Mitoraj (Grande notturno [omaggio a Galilei] del 2008) e Pizzi Cannella (Luna o luna nuova del 2004).

Si conclude con “Il Monumento di Erice. Un percorso artistico 1931-1993” dedicata allo scultore Umberto Mastroianni e a cura di Caterina Napoleone: omaggio all’artista che nel 1993, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II a Erice per i trent’anni della Fondazione, realizzò un monumento celebrativo, un bassorilievo in bronzo che celebra il dialogo fra scienza, arte e fede.

Le mostre, coordinate da Il Cigno GG Edizioni (Roma), saranno visitabili negli spazi del Centro Ettore Majorana fino al 3 novembre 2019, tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19. I visitatori potranno usufruire dell’Erice Pass, ticket cumulativo che integra l’accesso ai due istituti della Fondazione Majorana con le quattro mostre, al consueto percorso fra i monumenti principali di Erice.

Le mostre

“Storia del Centro Majorana”

SEDE: Istituto Blackett – San Domenico

Una mostra incentrata sulla nascita e sullo sviluppo del Centro di cultura scientifica “Ettore Majorana” (EMFCSC), noto in tutto il mondo, fondato a Ginevra nel 1963 dal fisico Antonino Zichichi, che ne è anche il presidente. Il professor Zichichi – che volle intitolare la Fondazione a Ettore Majorana, il fisico catanese poco noto sino ad allora al grande pubblico ma che egli considerava un luminare – l’8 maggio 1962 si sedette a un tavolo con due Premi Nobel – l’americano Isidor I. Rabi e l’inglese Patrick M. S. Blackett – il direttore del CERN, l’austriaco Victor F. Weisskopf, e il suo amico John S. Bell, autore della famosa equazione sul paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen. Il documento che firmarono determinò la rinascita culturale di Erice. Zichichi li convinse che ci si poteva riunire una volta l’anno, in Sicilia, per dibattere sulle nuove scoperte nel campo della fisica subnucleare e confrontarsi sui risultati conseguiti nel corso dell’anno.

Le attività del Centro Ettore Majorana, visitato anche da Papa Giovanni Paolo II, ai quali hanno partecipato 132.558 scienziati, 145 dei quali vincitori di Premi Nobel. Si articolano su oltre 100 scuole e corsi di specializzazione.

Fibonacci e il Numero Aureo. La forma generatrice”

SEDE: Istituto Blackett – San Domenico

Dopo Castel del Monte in Puglia, si apre all’Istituto Patrick M.S. Blackett la mostra su Leonardo Fibonacci, considerato tra i più grandi matematici di tutti i tempi.  Grazie a lui, è stato possibile scoprire due modi per calcolare il Numero Aureo: “l’Equazione di Fibonacci” e la “Sequenza di Fibonacci”. Il Numero Aureo è insito nella bellezza della natura, ed è utilizzato dagli artisti, soprattutto da Giotto in poi, come parametro fondamentale per dare fascino estetico ai lavori d’arte. Il rapporto Aureo (che, nel Rinascimento diventerà addirittura divino) è in ciascuno di noi; Leonardo da Vinci lo affermò con decisione. I nostri antenati, nel cercare di trasformare la Bellezza in realtà, costruirono una miniera d’oro concettuale non solo per le opere che realizzarono, ma per quel Numero Aureo che Fibonacci riuscì a trovare quale sorgente comune di quella cosa cui diamo il nome di Bellezza.

La mostra espone circa 30 tra opere classiche e contemporanee: Piero Guccione, Pizzi Cannella, Umberto Mastroianni, Carlo Gavazzeni Ricordi, Paola Lo Sciuto, faranno da alter ego ad alcuni tra i più noti capolavori del Rinascimento italiano, riprodotti nelle dimensioni originali su lastre in plexiglas.

Paola Lo Sciuto, professoressa dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ha curato un approfondimento artistico e filosofico sul tema realizzando inoltre delle installazioni site specific.

“Stelle, costellazioni e oroscopi”

SEDE: Istituto Wigner – San Francesco

Si tratta di una mostra relativa alle stelle e agli oroscopi che offre una base scientifica al fascino che le costellazioni esercitano sull’uomo. Antonino Zichichi, al riguardo scrive: “Le stelle non sono ferme ma viaggiano alla velocità di un milione di chilometri l’ora. I nostri antenati pensavano che le Stelle fossero fisse nei cieli, e invece no. Sono lontanissime da noi. Tanto lontane da sembrare fisse. Se vivessimo, invece di cento anni, mille volte più a lungo, vedremmo l’Orsa Maggiore cambiare forma. […] Credere nei segni zodiacali vuol dire ignorare velocità pari a un milione di chilometri l’ora: una velocità mille volte inferiore a quella della luce, ma talmente elevata che, in appena un’ora, si potrebbe fare ben 25 volte il giro attorno alla Terra”. Artisti contemporanei sono stati coinvolti nel progetto anche con la realizzazione di opere d’arte ad hoc sull’argomento: Gregorio Botta, Bruno Ceccobelli, Lucia Crisci, Ettore de Conciliis, Nedda Guidi, Riccardo Monachesi, Thomas Mustaki, Marco Tamburro. Inoltre due capolavori di Igor Mitoraj (Grande notturno [omaggio a Galilei] del 2008) e Pizzi Cannella (Luna o luna nuova del 2004) completano la mostra.

“Umberto Mastroianni. Il Monumento di Erice. Un percorso artistico (sculture 1931-1993)”

SEDE: Istituto Wigner – San Francesco

“Umberto Mastroianni sarebbe stato felice di sapere che le sue opere, oggi esposte a Erice, prospettino dall’alto della roccaforte su un panorama dove balugina all’orizzonte la misteriosa presenza del Giovane di Mozia. L’ineguagliato capolavoro del V secolo a.C., prodigiosamente riesumato nel 1979 nella piccola isola di proprietà della Fondazione Whitaker nel cui museo, con il suo avvenente magnetismo, sovrasta una quantità di reperti di scavo restituiti dalla colonia fenicia sin dal Settecento. Ma l’esposizione di Umberto Mastroianni, è posta anche sotto la protezione della Venere Ericina, culto che Virgilio fa risalire al Santuario dedicato da Enea alla dea della fecondità – sua leggendaria progenitrice – la quale nella mitologia era vissuta sulla sommità della rupe calcarea che, come una naturale torre di avvistamento “vicina alle stelle”, domina il paesaggio circostante accrescendo le fascinose interpretazioni simbolico-iconologiche connesse alla sacralità del luogo”. Così Caterina Napoleone – curatrice della mostra – descrive la connessione di “intenti” tra l’artista frusinate e lo spazio ospitante del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana. In mostra circa trenta opere tra sculture e lastre in piombo per documentare l’articolata produzione in metallo di Umberto Mastroianni. Il tutto prende avvio da Il Monumento di Erice, capolavoro scultoreo del Maestro realizzato e pensato ad hoc per il Centro Majorana nel 1993 su stimolo del Professor Antonino Zichichi. Il professore infatti pensava ad un monumento che fosse una summa delle forze fondamentali della natura, aspetto della fisica cui aveva dedicato ricerche e attività e così Mastroianni pensò ad un sunto del suo stesso percorso artistico: una fusione tra l’aspetto figurativo e astratto della Sua arte. L’opera venne benedetta l’8 maggio dello stesso anno da S.S. Giovanni Paolo II ed è il fulcro di questa nuova esposizione siciliana.

Antonino Zichichi: biografia

Professore Emerito di Fisica Superiore nell’Università di Bologna, è autore di oltre 1100 lavori scientifici, tra cui 7 scoperte, 5 invenzioni, 3 idee originali che hanno aperto nuove strade nella Fisica Subnucleare delle alte energie, e 5 misure di alta precisione di quantità fisiche fondamentali. Ecco alcuni esempi: tra le scoperte l’Energia Effettiva in QCD e l’Antimateria nucleare; tra le invenzioni il circuito elettronico per la misura dei tempi di volo con precisione di settanta picosecondi (millesimi di nanosecondo); tra le idee originali quella che ha portato alla scoperta della terza colonna nella struttura fondamentale dell’Universo.
I grandi progetti della Fisica Europea: LEP e LHC al CERN, GRAN SASSO all’INFN, HERA al DESY sono tutti legati al suo nome per avere dato a questi progetti contributi determinanti in fase di concezione, studio e realizzazione.
Ha ricoperto incarichi di alta responsabilità a livello europeo e nazionale (EPS e INFN). Ha fondato il “Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana” – Erice e il “Centro Enrico Fermi” – Roma. È Presidente della “World Federation of Scientists”.

Sulle sue scoperte e invenzioni sono stati pubblicati 9 libri da eminenti scienziati. L’asteroide scoperto nel 1986 porta il suo nome: 3951 Zichichi. Ha scritto 22 libri, ricevuto 104 Premi, 24 Cittadinanze onorarie, 10 Medaglie d’Oro, 9 Lauree honoris causa; è membro di 13 Accademie scientifiche. Ha ricevuto onorificenze in 16 Nazioni: Argentina, Cina, Città del Vaticano, Georgia, Germania, Italia, Kyrgyzstan, Lituania, Malta, Moldova, Polonia, Romania, Russia, Ucraina, UK e USA.

Gli spazi del Centro Ettore Majorana saranno aperti al pubblico dal 29 giugno fino al 3 novembre 2019, tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19.

 

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