Messina, ultimatum di De Luca in una lettera ai consiglieri comunali: “o fiducia o ce ne andiamo a casa”

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Lunedì in Aula la discussione sul Cambio di Passo. Il sindaco di Messina prende carta e penna e scrive ai consiglieri comunali: “fiducia oppure alle urne. A me e alla città non servono i diciassette voti favorevoli, raffazzonati sull’altare del tirare a campare”

Domani alle ore 15:30 in Consiglio comunale inizierà la discussione sul “Cambio di Passo” di De Luca e intanto il sindaco di Messina affida ai social un appello ai consiglieri comunali: una lettera “per manifestare il mio stato d’animo alla vigilia della seduta del consiglio” e in cui spiega di non avere bisogno dei “17 voti favorevoli, raffazzonati sull’altare del tirare a campare”. De Luca chiede il consenso convinto al “Cambio di Passo” e “al centinaio di delibere attuative che saranno presentate alla vostra valutazione nel corso del 2020“. In assenza di ciò, De Luca si dice pronto a rassegnare le dimissioni. Nel post su fb il sindaco allega anche “alcuni magici momenti scolpiti in delle foto” scattate durante i 18 mesi di mandato, specificando che saranno usate per la prossima campagna elettorale.

Ecco il testo integrale della lettera inviata ai consiglieri comunali:

Cari colleghi consiglieri comunali,

ho deciso di prendere “carta e penna” per manifestarvi il mio stato d’animo alla vigilia della seduta del consiglio comunale, che dovrà esprimersi sulla piattaforma politico – programmatica, denominata “Cambio di Passo”.
Come è a tutti noto, ho predisposto tale piattaforma per verificare se ci sono almeno diciassette consiglieri comunali su trentadue, disponibili a portare avanti le strategie di rilancio economico-sociale della nostra città, dopo averla tirata fuori dal dissesto finanziario con l’attuazione del “Salva Messina”.
Da quando ho inviato a tutti voi, 4 gennaio scorso, la bozza del “Cambio di Passo”, ho registrato tante prese di posizione ufficiali ed altrettante ufficiose e, sommessamente, la mia onestà intellettuale mi impone di affermare che gran parte di voi “non ha centrato il tema”, perché è fuggita dal merito del centinaio di proposte di delibere che ho ritenuto indispensabili sottoporre al consiglio comunale per il 2020.
Purtroppo, vi siete trincerati al cospetto delle due questioni che hanno messo in maggior evidenzia la “coda di paglia” che ha condizionato parte del vostro agire: le modifiche al regolamento consiliare e la creazione dell’intergruppo consiliare.
Tanti sono stati i colleghi consiglieri comunali che hanno compreso l’essenza del “Cambio di Passo”, ma pochi quelli che ne hanno pubblicamente sostenuto la validità e la necessità di portarlo avanti.
Ho più volte auspicato le vostre legittime integrazioni che, alla luce del sole, avrebbero trasformato la mia proposta nella nostra proposta, per votare il “Cambio di Passo” a prescindere da qualsiasi casacca politica.
Invece, i recenti comportamenti e le prese di posizione di alcuni consiglieri comunali, hanno dato, a chi ci osserva fuori dal Palazzo, la parvenza che il concetto di “bene comune” ormai non è più di moda e pertanto, essere nelle istituzioni ed essere istituzioni significherebbe principalmente massimizzare il proprio “profitto personale”, come ad esempio: campare con quella misera indennità mensile; arrotondare le entrate familiari con più gettoni di presenza possibili; approfittare dei permessi retribuiti per lavorare meno possibile; crearsi l’immagine del bastian contrario per tentare di essere eletto in qualche parlamento con il sostegno della congrega politica della quale si è ad esclusivo servizio; essere servili a certe lobby di varia natura che danno da mangiare nell’ambito dell’attività libero – professionale.
Purtroppo, non ho registrato alcuna compiuta controproposta sulle cose da fare per la città, di competenza del consiglio comunale, ad integrazione o modifica della bozza di piattaforma che avete avuto modo di leggere e rileggere fino al 9 gennaio scorso, a conferma che, buona parte di voi, non vuole neppure tentare di gettare il cuore oltre l’ostacolo politico ed accettare una ulteriore sfida programmatica, come è stata quella del “Salva Messina”.
Il 9 gennaio scorso, in giunta, abbiamo approvato la proposta definitiva della piattaforma “Cambio di Passo”, cassando l’ipotesi della costituzione dell’intergruppo consiliare, da tutti ostentata come un mio malsano tentativo di apporre un vincolo politico sulla maggioranza dei consiglieri comunali e non invece, come una soluzione per evitare, in futuro, quelle figure dei dilettanti allo sbaraglio che spesso si sono registrate durante i lavori di aula.
Il 13 gennaio scorso, ho inviato alla Presidenza del Consiglio comunale la proposta di delibera esame ed approvazione piattaforma politico programmatica “Cambio di Passo”, riconfermando la nostra volontà di ottenere una preliminare modifica del regolamento consiliare, per cancellare alcune storture che hanno generato il cortocircuito politico–amministrativo, con l’integrazione di alcune proposte di delibere con altri argomenti suggeriti dalla giunta comunale.
Io sono stato consequenziale alle mie pubbliche prese di posizione e tanti di voi, ad onor del vero, si sono prodigati e si stanno prodigando per il raggiungimento della fatidica soglia dei diciassette voti favorevoli al “Cambio di Passo”, da me posta per evitare di ritornare alle elezioni al prossimo turno utile.
La mia onestà, però, mi impone di ammonire preventivamente ognuno di voi sul senso e sul valore di questa condivisione, che ho chiesto con forza per l’acclarata possibilità di conseguire quegli ulteriori ed eccellenti risultati ormai a portata di mano, che la città merita dopo anni di malagestio e miopia politico-amministrativa.
A me e, soprattutto, alla città non servono i diciassette voti favorevoli, raffazzonati sull’altare del tirare a campare.
Se ritenete che il lavoro che giunta e consiglio comunale hanno svolto in questi diciotto mesi, al netto delle nostre sfumature caratteriali e cadute di stile, meriti di essere portato avanti perché è utile alla città ed alle future generazioni, allora esprimete il vostro convinto assenso al “Cambio di Passo” ed al centinaio di delibere attuative che saranno presentate alla vostra valutazione nel corso del 2020.
In assenza di queste condizioni, risparmiate a me ed alla città altre sceneggiate del “vorrei ma non posso” e sottoponiamoci all’inappellabile giudizio dei messinesi, senza se e senza ma.

 

 

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