Trasporti veloci sullo Stretto di Messina, pendolari di Reggio Calabria in croce: “Con questi orari viaggiare ogni giorno è diventato un problema” 

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I pendolari di Reggio Calabria chiedono la modifica degli orari delle corse pomeridiane degli aliscafi: “Attraversare lo Stretto è diventato un problema”

Attraversare lo Stretto può diventare un’odissea. Lo sanno bene i pendolari di Reggio Calabria, che quotidianamente utilizzano i collegamenti veloci per raggiungere la sede di lavoro a Messina. Attualmente, a differenza della tratta Villa San Giovanni – Messina e viceversa, servita da continue corse effettuate da imbarcazioni sia private che pubbliche, il collegamento Reggio Calabria – Messina e viceversa, è assicurato soltanto dagli aliscafi della Blu jet s.r.l. che osservano orari di percorrenza ritenuti alquanto discutibili dai pendolari.
Difatti, durante l’arco della giornata, si alternano corse ravvicinate circa ogni 30 minuti e corse intervallate da attese di oltre un’ora.

“Per il viaggiatore che usufruisce occasionalmente del collegamento, spiega Roberta Chiara De Clario, tale organizzazione non comporta alcun disagio, ma per chi viaggia ogni giorno per motivi di lavoro, con il bello e il cattivo tempo, una distribuzione temporale delle corse così concepita diventa problematica.
Con mail del 18 luglio 2019 i pendolari avevano già sottoposto all’attenzione delle Società Blu jet e Bluferries questo stato di difficoltà, proponendo anche delle possibili soluzioni ma, ad oggi, non hanno avuto alcun riscontro e nulla è cambiato.
De Clario, in rappresentanza dei pendolari, suggerisce di spostare di poco l’orario di alcune corse pomeridiane per agevolare gli utenti che una volta attraversato lo Stretto devono proseguire con altri mezzi per raggiungere il proprio domicilio.
Tra le richieste c’è quella di spostare di appena mezz’ora le due corse in partenza da Messina alle 16:30 e alle 17:40, rispettivamente alle 17:00 e alle 18:10, per evitare lunghe attese e, soprattutto, il rischio di far perdere le coincidenze con altri mezzi.

“Appare evidente che con piccole variazioni si potrebbero ridurre i disagi di tanti utenti e migliorare la mobilità tra le due sponde, dando effettivo senso alla “Area integrata dello Stretto” di cui tanto si parla”- conclude De Clario.

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