Sicilia, a fuoco la pizzeria Impastato: “Nel paese c’è un brutto clima d’odio”

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Giovanni Impastato, il fratello di Peppino parla del grave atto intimidatorio: mani ignote, mani probabilmente mafiose, hanno appiccato il fuoco alla sua pizzeria a Cinisi

“Non è la prima volta, era già successo nel 2011, speriamo che sia l’ultima. Anche se ad essere sinceri sono preoccupato. Nel paese c’è un brutto clima, un clima di odio, di intolleranza e di prepotenza”. Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, l’attivista di sinistra ucciso dalla mafia nel 1978, al quotidiano online Spraynews, racconta il gesto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto nella notte tra l’11 e il 12 novembre: mani ignote, mani probabilmente mafiose, hanno appiccato il fuoco alla sua pizzeria a Cinisi. “Questo incendio è il frutto di un clima che da un po’ di tempo si è creato attorno a noi. Un clima di bugie e di discredito, su di me, sulla mia famiglia, sulla memoria di Peppino. Hanno detto che il locale era abusivo, che ci sono irregolarità di tipo fiscale. La verità e che abbiamo sempre pagato tutte le tasse agli uffici amministrativi di Cinisi, che ci ha rilasciato la licenza. Ora sembra che il terreno dove sorge la pizzeria sia di competenza di Cinisi. Una cosa è certa, è in atto una strategia fatta di isolamento, di calunnie e di discredito. Per poter poi arrivare a dire che noi non siamo niente, che la memoria non conta nulla. Non ci sono riusciti e non ci riusciranno, perché dietro di noi ci sono più di 40 anni di storia. Odio, razzismo, disprezzo per gli avversari politici oggi sembrano essere la regola. E anche nella vicenda della “Pecora Elettrica” si legge questo clima: alimentare la paura per cercare di scoraggiare tutti coloro che parlano di liberta, solidarietà e democrazia, tutti quelli che rappresentano una alternativa possibile. Tutti quelli che ogni giorno con il loro agire contrastano la mafia. Non credo di esagerare nel dire che in Italia viviamo un clima di pre-dittatura. La destra se n’è andata da palazzo Chigi, ed è un bene, ma il punto è che, nella sua versione più becera e pericolosa, la destra dilaga nella società, si fa senso comune. Basti pensare che Liliana Segre è stata messa sotto scorta a causa delle minacce che subisce quotidianamente”.

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