Reggio Calabria: percorso botanico di Italia Nostra sul lungomare Falcomatà [FOTO]

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Reggio Calabria: il patrimonio arboreo del lungomare Falcomatà è stato al centro di una suggestiva ricognizione guidata, organizzata dall’Associazione nazionale Italia Nostra che ha coinvolto un folto gruppo di studenti

Il patrimonio arboreo del lungomare Falcomatà è stato al centro di una suggestiva ricognizione guidata, organizzata dall’Associazione nazionale Italia Nostra Onlus sezione di Reggio Calabria, che ha coinvolto un folto gruppo di studenti appartenenti agli Istituti Statali Superiori della Città di Reggio Calabria: Liceo Classico Tommaso Campanella, Liceo Scientifico Alessandro Volta, Liceo Tommaso Gullì, Liceo artistico Preti – Frangipane e Istituto Tecnico per il Settore Economico Raffaele Piria. Gli studenti che partecipano alla nona edizione del corso ”A passeggio con la storia” coordinato dalla Presidente della sezione prof.ssa Angela Martino sono stati accompagnati dalle socie professoresse Giuditta Casile responsabile del settore Edu di Italia Nostra sezione di Reggio Calabria, Cettina Nostro, la guida specializzata del socio prof. Alessandro Crisafulli docente di Botanica all’Università di Messina, del prof. Giuseppe Bombino già Direttore del Parco Nazionale d’Aspromonte, del socio dott. Gerardo Pontecorvo esperto del settore e dal rappresentante del Comune di Reggio Calabria, Settore Ambiente Giovanni Restucci. Si è trattato di un vero e proprio percorso botanico – come ha affermato la prof.ssa Angela Martino – supportato dalle mappe tratte da un lavoro del prof. Giacomo D’Africa messe a disposizione dalla figlia Genella, che ha consentito di poter avviare, con un percorso conoscitivo sul campo, una iniziativa di sensibilizzazione che prevede anche l’impianto, nel mese di ottobre, in sinergia con la dirigete dott.ssa Loredana Pace del Comune di Reggio Calabria, Settore Ambiente , di un aiuola con tre piante spontanee, messe a disposizione dall’orto botanico di Messina, simbolo del territorio: come la Salvia ceratophylla, il giglio di mare (Pancratium maritimum) e la Vedovina delle scogliere, tutte protette perché in via di estensione e che attecchiscono nel nostro territorio. Il percorso si è aperto con una introduzione da parte degli esperti sull’importanza della presenza, ormai quasi centenaria, di specie arboree di grandi dimensioni di specie provenienti da tutto il mondo che impone da parte di tutta la comunità rispetto e attenzione per il grande valore che assumono dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e dell’ambiente, assicurando la presenza di una biodiversità che è preziosa non solo per la popolazione attuale ma anche per quella futura.

Ma la parte più suggestiva che ha polarizzato l’attenzione dei partecipanti è stata quella che ha visto, con la verifica fornita dalle mappe delle piante messe a dimora nelle diverse aiuole in origine, che oggi però presentano delle varietà a volte diverse o ormai assenti per le dinamiche che hanno interessato la vita degli alberi nel corso degli anni, crescendo in un ambiente urbano e costretti ad adattarsi in uno spazio ormai molto ristretto per le dimensioni raggiunte. Oltre all’illustrazione delle caratteristiche delle diverse varietà di palme da quelle nane a quelle altissime, dei pini , e di piante grasse o di tamerici , l’Araucaria excelsa e le Euforbie, ha colpito in modo particolare la pianta che, per le dimensioni gigantesche ormai raggiunte, costituisce un’attrazione botanica che attira anche la curiosità dei turisti. Si tratta del Fico magnolioide (Ficus magnolioides) del quale il prof. Alessandro Crisafulli ha sottolineato il sorprendente sviluppo che, da una piccola piantina, oggi l’albero è diventato gigantesco e occupa spazi enormi, che negli ambienti di provenienza trova facilmente a disposizione. E su questa sorprendente pianta ha poi proseguito il prof. Giuseppe Bombino che ha fatto emergere le caratteristiche monumentali della struttura arborea con radici dallo sviluppo enorme anche in superficie e la parte aerea che lo trasforma in un vero e proprio tempio della natura con la sua struttura che non parte dal terreno ma scende dall’alto trasformandosi poi in poderose basi di sostegno. Il Referente del Comune di Reggio Calabria, Settore Ambiente (che si occupa delle piante del Lungomare Falcomatà) ha poi ricordato l’impegno che l’Amministrazione ha avviato, per stimolare la partecipazione della popolazione alla valorizzazione delle aiuole del lungomare Falcomatà attraverso l’iniziativa “Adotta il verde” che ha dato buoni risultati con la partecipazione di imprese e associazioni culturali e ambientalistiche cittadine.

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