Migranti, nuovo sbarco a Lampedusa: arrivati in 15 a bordo di un barchino. “A rischio la sicurezza dell’isola”

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Nuovo sbarco autonomo a Lampedusa: arrivati 15 migranti. “Questo nuovo flusso sta mettendo a dura prova le Forze dell’ordine, la cui organizzazione, se nessuno vi metterà riparo, a breve collasserà”

Ancora un altro sbarco autonomo a Lampedusa. Nella notte sull’isola sono arrivati altri 15 migranti. Il gruppo era a bordo di un barchino, notato da una motovedetta della Guardia di Finanza nei pressi dell’imbocco del porto dell’isola. I migranti sono stati condotti all’hotspot di contrada Imbriacola.

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“Il nuovo e massiccio flusso di sbarchi di clandestini, ha comportato che, in pochi giorni ne sono sbarcati a Lampedusa circa 570. Questo nuovo flusso sta mettendo a dura prova le Forze dell’ordine, la cui organizzazione, se nessuno vi metterà riparo, a breve collasserà”, cosi ha esordito Elvio Vulcano, portavoce nazionale di LeS, sindacato di Polizia.

Vulcano, sappiamo che lei, sia come appartenente al corpo della Polizia di Stato che come portavoce nazionale di LeS, è sempre stato molto attento a tutti i fenomeni positivi o negativi che riguardano i suoi colleghi.

“Sono molto contento che lei mi riconosca questa attenzione. Infatti non voglio essere come colui che s’imbroda da solo. In effetti ho sempre avuto questa particolare sintonia con le mie colleghe ed i miei colleghi, come anche con Giovanni Iacoi, il Segretario Nazionale di LeS, per cui oggi non possiamo esimerci dal lanciare il segnale d’allarme su quello che accadrà o che potrebbe accadere a breve ai poliziotti in servizio a Lampedusa”.

L’argomento è estremamente delicato e non può non scivolare sulle scelte del mantenere chiusi o aprire i porti.

“Non voglio entrare nell’aspetto politico se sia giusto o sbagliato aprire o chiudere i porti, perché il mio pensiero, in un senso o nell’altro, potrebbe essere inevitabilmente strumentalizzato e, quindi, sviare il problema reale. Noi, come poliziotti, abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica e quindi non discutiamo le scelte politiche: quello casomai tocca ai cittadini. A noi, come poliziotti, spetta far rispettare la legge ed a volte lo facciamo fino all’estremo sacrificio. Ma è giusto evidenziare le cose che non vanno, prima che le criticità diventino irreparabili, per questo segnaliamo la gravità di quanto stanno vivendo i nostri colleghi in servizio a Lampedusa.”

Vuol dire che gli ultimi sbarchi rischiano di far saltare l’organizzazione della sicurezza sull’isola?

 “Proprio così. L’apparato di sicurezza sull’isola, già messo a dura prova, potrebbe non reggere all’urto di ulteriori arrivi e per questo chiediamo che chi di dovere assuma urgentemente una decisione che riporti la sicurezza entro limiti accettabili sia per i cittadini che per le stesse forze di polizia.”

Vulcano, in definitiva, cosa auspica?

“Vuole davvero il mio pensiero? Ebbene, spero che l’eventuale decisione possa sorprendermi.”

Come sarebbe a dire?

Certo, spero che non sia la solita soluzione retorica della coperta corta, per cui vedremmo sguarnire parti di territorio di personale per inviarlo sull’isola. Se il governo ha deciso di far sbarcare tutti coloro che arrivano, deve anche predisporre tutte le misure adatte per gestire il fenomeno ed, in primo luogo, la sicurezza di chi sbarca, dei cittadini e delle stesse Forze dell’Ordine perché non si può lasciare la decisione e l’organizzazione di misure così importanti e delicate alla mera improvvisazione e, soprattutto a chi non ha a disposizione gli strumenti adatti per farlo. Chi oggi ha responsabilità di governo non può sperare di risolvere il problema confidando solo negli incontri Europei e in una più equa ripartizione delle quote delle persone che arrivano in Italia, perché le risposte potrebbero arrivare troppo tardi.”

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