“Malata mentale, fatti curare”: insulti social ad Anita, la bambina contraria alla DAD. Gli hater sono… le insegnanti

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Insulti social contro Anita, la bambina simbolo delle proteste contro la DAD: gran parte degli ‘hater’ sono insegnanti, scoppia la polemica

Il Coronavirus è stata una delle piaghe più forti che l’umanità abbia dovuto affrontare negli ultimi anni non tanto per il suo tasso di mortalità, quanto per tutti i problemi ‘collaterlai’ causati da misure restrittive e lockdown. Danni all’economia, problemi psicologici e un rallentamento di diversi ambiti della vita di tutti, con riscontri particolarmente negativi su chi ancora deve terminare il proprio sviluppo. Chiaro il riferimento ai bambini e più in generale agli studenti che, per lungo tempo hanno avuto (molti hanno ancora) a che fare con la cosiddetta DAD, la didattica a distanza. Troppo rischioso aprire le scuole, troppo spesso complicato insegnare attraverso lo schermo di un pc.

La piccola Anita, bimba di 12 anni che frequenta la scuola ‘Calvino’ di Torino, è diventata con il tempo il simbolo della lotta alla DAD. La piccola ha seguito per 2 mesi le lezioni a distanza posizioanndosi fuori dalla sua scuola e si è anche detta favorevole all’allungamento del calendario scolastico fino ai mesi estivi. Una sua frase, riportata sui social da ‘Orizzonte Scuola’, ha generato grande scalpore: “preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo“. Le parole di Anita hanno generato oltre 1000 commenti nel post, molti dei quali carichi di odio. “Tesoro bello, vai da un bravo terapeuta” e “Dio ti ringrazio di non trovarmi questa Anita tra i miei alunni“, quelli ‘meno offensivi’, per poi passare a termini ben peggiori come: “fatti curare”, “mandiamola a pulire i bagni”, “assistenti sociali”, “malattia mentale”. Quel che è peggio è che molti di questi commenti (per altro sgrammaticati) sono stati scritti da delle insegnanti.

Sull’argomento è intervenuta la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina esprimendo il proprio sdegno: “tutto questo è vergognoso e desolante. La maggior parte dei commenti è stata scritta da docenti. C’è qualcosa che non va, la scuola è il luogo in cui seminare i valori del rispetto e della tolleranza. Messaggi come questi vanno rifiutati sempre. E condannati“.

La madre della piccola Anita ha segnalato al MIUR gli insegnanti autori dei commenti offensivi, dichiarando: “mia figlia è stata spesso attaccata per via del Covid, dato che protestava in pieno lockdown. Ma questa volta è diverso: è scandaloso che a criticarla così siano degli insegnanti per una semplice opinione su due settimane in più a scuola. In questo caso Anita non c’entra, lei non ha nemmeno i social, anche se sa di essere criticata. L’ho fatto perché io non vorrei degli insegnanti così per i miei figli e penso che si meritino almeno una nota disciplinare. Non credevo che la questione diventasse di dominio pubblico“.

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