Vaccino obbligatorio per forze dell’ordine dal 15 dicembre, sindacato Carabinieri: “riconoscere causa servizio per danni”

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Il Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) ha rivolto una lettera aperta a Governo e Parlamento in vista dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19

In vista dell’obbligatorietà del vaccino per le forze dell’ordine, che scatterà dal 15 dicembre, il Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc), con il segretario generale Massimiliano Zetti, chiede ai parlamentari di presentare un emendamento per introdurre un automatismo tra reazione avversa al vaccino e il riconoscimento della causa di servizio. “La evidente discrasia tra obbligatorietà di un trattamento sanitario, quale il vaccino, ed il previsto consenso informato – scrive il sindacato – che renderebbe il vaccinando, a seguito delle informazioni ricevute, libero di decidere se aderire o meno al trattamento, scelta invero esclusa nell’ipotesi di obbligatorietà, non può diventare una sorta di permesso e supina accettazione, da parte del militare, di eventuali nefaste conseguenze e reazioni avverse provocate dal vaccino”, sottolinea Nsc.

Secondo il sindacato, infatti, apparirebbe senz’altro più in linea con il sistema normativo vigente riconoscere quale eventuale causa di servizio “la malattia, l’infermità fisica e/o psichica conseguenza del trattamento sanitario, e delle eventuali reazioni avverse, evento non raro seguendo quanto indicato negli ultimi rapporti dell’Aifa”. L’adeguamento normativo, ribadisce ancora il sindacato, potrebbe essere proposto “in sede di conversione del decreto legge 26 novembre 2021 n.172, con apposito emendamento, e ci appelliamo, per questo, ai Deputati Alberto Pagani, Salvatore Deidda della Commissione Difesa e alla senatrice Angela Bruna Piarulli”.

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