Elezioni Regionali, tutto quello che c’è da sapere sui candidati in Calabria: effetto bandwagon e regola dell’alternanza

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Elezioni Regionali 2020, l’analisi sui candidati a due giorni dal voto in Calabria: tutto quello che c’è da sapere, cosa sono l’effetto bandwagon e la regola dell’alternanza

Mancano soltanto poco più di 48 ore, poi la Calabria scoprirà il nome del suo nuovo presidente di Regione. A distanza di cinque anni si torna al voto: c’è grande attesa per i quattro candidati, soltanto uno di loro andrà a sostituire l’uscente Mario Oliverio. Indiscrezioni e sondaggi hanno già espressamente fornito un chiaro panorama di quelli che saranno i dati finali delle Elezioni Regionali, ma bisogna comunque attendere lo spoglio per conoscere i risultati ufficiali. Secondo le previsioni sarà Jole Santelli, simbolo di Forza Italia, ex sottosegretario nei governi Berlusconi e Letta e unica candidata per tutta la coalizione di centro/destra. Dovrebbe essere lei senza troppi problemi ad ottenere il successo e diventare nella storia la prima donna presidente. Il principale avversario resta il centro/sinistra, che ripone le proprie speranze su Pippo Callipo. Il “re del tonno” può contare sul sostengo del Partito Democratico, una delle tre liste presenti all’interno della coalizione. Rispetto alle elezioni in Umbria, farà squadra a sé il Movimento 5 Stelle. Poche speranze per il partito, visto che Francesco Aiello ha raccolto parecchie critiche dal Presidente Antimafia, Nicola Morra. Infine Carlo Tansi è il candidato per la lista civica: l’ex Capo della Protezione Civile calabrese punta sulla propaganda anti casta e anti burocrazia.

Cosa sono il bandwagon e la regola dell’alternanza

Come affermato in precedenza, è Jole Santelli la favorita alla presidenza. Secondo le analisi degli esperti dello studio Nomos, specializzato nella comunicazione con le istituzioni, questo successo potrebbe essere ancora più netto grazie a due fattori: l’effetto bandwagon e la regola dell’alternanza. Il primo caso, detto anche “effetto carrozzone”, è la considerazione secondo cui la gente è portata a votare un determinato candidato solo perché la maggioranza si è schierata con lui. Il secondo caso invece si verifica da quando esiste l’elezione diretta del presidente della Regione e non ha mai consentito alla coalizione precedentemente in carica di riconfermarsi alla guida di Palazzo degli Itali. Insomma, la vittoria del centro/destra è quasi una certezza, tra due giorni i calabresi sapranno da chi saranno guidati.

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