Messina: successo per il presepe vivente a Sant’Andrea [FOTO]

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Messina, successo di pubblico per il presepe vivente di Sant’Andrea a Rometta

Il periodo natalizio rappresenta un momento importante per la rinascita delle piccole municipalità e delle relative frazioni, nuclei di un passato glorioso, dedito prevalentemente all’agricoltura ed agli antichi mestieri ormai in via di estinzione dinanzi all’incedere della preponderante tecnologia. Nella piccola frazione medievale di Sant’Andrea, sito nel Comune di Rometta, l’intera comunità si è mobilitata per organizzare domenica 30 dicembre la prima rassegna del «Natale nel Borgo», un’iniziativa organizzata dall’associazione «Sabatina», che grazie al presepe vivente ha fatto conoscere un luogo millenario, nel quale resiste un pregevole artigianato e dove si prepara ancora del cibo genuino, preparato al momento per l’occasione ed offerto col vino e la frutta di stagione ai numerosi visitatori. Ben ottantacinque i figuranti, quasi tutti abitanti del villaggio, a riprodurre l’atmosfera del solenne evento cristiano: tra loro il ruolo della Madonna era interpretato da Lucia Bertino, di San Giuseppe da Nino Gangemi, del Bambinello da Marcu Petras, neonato rumeno, dei Magi Carmelo Sindoni, Santi Marmino ed Ernesto Amato. Il re Erode era impersonato dal noto cantante Orazio Rani, mentre per le vetuste attività i protagonisti sono stati Santi Gitto (fabbro), Benedetto Rantuccio (pecoraio), Giuseppe Borghetti (falegname) insieme ad altri (Antonio Borghetti, Valentino Sesta, Emanuele Borghetti, Santi Marmino, Giovanni Marmino, ecc.), che hanno contribuito a rievocare un contesto a ritroso nel tempo, utile a comprendere la storia alle origini del secondo millennio, vivificato ulteriormente dalle melodie medio-orientali, cui si sono affiancate le musiche popolari suonate dagli zampognari costituendo una miscellanea di sacro e profano, fondamentale per non fare dimenticare quanti valori e ricchezza culturale sono insiti all’interno di entità demografiche in pericolo di estinzione, ma che vogliono continuare a vivere resistendo agli assalti dell’alienante globalizzazione.

Foti Rodrigo

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