Santo Stefano di paura in Sicilia: forte scossa di terremoto nella notte ai piedi dell’Etna: 10 feriti e diversi crolli, continua lo sciame sismico [FOTO] 

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StrettoWeb

Santo Stefano di paura in Sicilia: questa notte una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 03:19 a nord del capoluogo etneo, tra Viagrande, Trecastagni e Aci Bonaccorsi, ai piedi dell’Etna

Lo sciame sismico non dà tregua alla Sicilia a causa dell’eruzione dell’Etna. Questa notte, come abbiamo già scritto su StrettoWeb, una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 03:19 a nord del capoluogo etneo, tra Viagrande, Trecastagni e Aci Bonaccorsi, ai piedi dell’Etna. Il terremoto, di magnitudo 4.8, ha generato panico. I centri più colpiti sono Fleri, frazione di Zafferana Etnea, Santa Venerina, Pennisi e Santa Maria La Stella, in provincia di Catania. Al momento, come precisato dalla Città metropolitana di Catania, si segnalano 10 feriti in tutto, danni a edifici, anche ingenti, nelle zone di Zafferana Etnea e Santa Venerina, con diversi crolli. Molti i residenti che hanno trascorso la notte in strada nella zona in cui è stata maggiormente avvertito il sisma: la frazione ‘Fleri’ di Zafferana Etnea. A Pennisi, altra frazione del comune pedemontano, crolli nella chiesa del paese ma anche qui senza danni seri per gli abitanti. A Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli ospiti. Il sisma è stato avvertito anche a Catania. Chiuso in via precauzionale un tratto dell’autostrada A18, Catania-Messina, per la presenza di lesioni sospette sull’asfalto, tra Acireale e Giarre. L’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità. Sono state 11 le scosse di terremoto, superiori alla magnitudo 2, registrate dalla mezzanotte nella zona dell’Etna, nella provincia di Catania. Tra le più forti, rilevate dall’Ingv, oltre a quella di magnitudo 4.8 delle 3.19, una di magnitudo 3.3 all’1.09 vicino ad Aci Sant’Antonio e due di magnitudo 2.7 a Zafferana Etnea alle 3.28 e alle 4. Quasi tutte le scosse hanno avuto ipocentro a una profondità molto bassa, anche meno di un chilometro. Durante la notte è ripreso dunque lo sciame sismico, riconducibile all’eruzione in corso da due giorni sull’Etna. Il vulcano nelle ultime ore ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni registrati dai sismografi dell’Ingv, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico. Il capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo a Roma e il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha riunito a Palazzo Minoriti il Centro coordinamento soccorsi per fare il punto sul terremoto. Nelle zone interessate dal sisma sono operative da ore squadre dei Vigili del fuoco, Carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, Polizia locale, volontari, personale del 118 e delle protezioni civili comunali. Alle 10, dopo un sorvolo su Catania, Borrelli sarà in Prefettura.

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