L’italia piange Antonio Megalizzi: folla per i funerali del giovane di origini calabresi rimasto ucciso nell’attentato di Strasburgo [FOTO]

  • Claudio Martinelli/LaPresse
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StrettoWeb

L’italia piange Antonio Megalizzi, folla ai funerali a Trento. Il feretro del giornalista è arrivato poco fa nella Chiesa: la bara è avvolta nella bandiera italiana e in quella europea

E’ il triste giorno dei funerali del giornalista di origini calabresi, Antonio Megalizzi, rimasto ferito mortalmente nella strage di Strasburgo dell’11 dicembre scorso. Già dalle ore 13:00 una folla di persone ha iniziato a radunarsi davanti all’entrata della cattedrale di Trento dove si stanno svolgendo le esequie. Il feretro del giornalista è arrivato poco prima le 14:00 nella Chiesa: la bara è avvolta nella bandiera italiana e in quella europea. Davanti al portone della Cattedrale, sono state deposte corone di fiori con messaggi di vicinanza da parte della Presidenza del Consiglio, della presidenza del Senato, della Rappresentanza permanente d’Italia a Vienna. Presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Premier Giuseppe Conte, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro e il presidente del consiglio europeo, Antonio Tajani. Alla famiglia di Megalizzi è giunta dal presidente della Camera, Roberto Fico, “la vicinanza di tutta la Camera e senza dubbio un appoggio in pieno al progetto di radio collegate delle Università come da proposta del rettore di Trento. Si potrebbe pensare a una radio europea sui temi di cui Antonio Megalizzi era competente”.

“Una violenza cieca e assurda, ancora una volta, ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità”. Queste le parole commosse dell’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, durante la celebrazione del funerale. “Le grandi acque non possono spegnere l’amore”, ha detto l’arcivescovo citando il Cantico. “La vita di Antonio lo conferma con forza. In tanti stanno testimoniando da giorni le sue doti di umanità, intelligenza, simpatia, generosità e altruismo non comuni”. “Antonio ha immaginato con grande libertà ed entusiasmo, ma anche con profondo realismo, un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative”, prosegue l’Arcivescovo di Trento. Il vescovo ha sottolineato che Antonio era “figlio della terra italiana, in lui riunita, non solo idealmente, dalla Calabria al Trentino, dal Sud al Nord della Nazione. Egli si e’ formato in questa città – ha aggiunto – alla quale la Storia ha consegnato la vocazione ad essere ponte con l’Europa. Una terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo”. “Antonio è stato testimone delle sue idee anche all’interno della comunità accademica, dove germogliano straordinarie risorse d’innovazione e cambiamento, che hanno nei giovani i veri protagonisti. Tutto questo – ha concluso l’arcivescovo – non cancella il dramma che avvolge questa morte. Il dolore di Annamaria, Domenico, Federica e Luana toglie il fiato e domanda silenzio”.

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